(Sesto Potere) – Bologna – 15 dicembre 2023 – All’interno delle manifestazioni legate al Capodanno, il Comune di Bologna ha voluto segnare una attenzione particolare al tema dell’alluvione che nei mesi scorsi ha colpito il nostro territorio.
Nella notte del 16 maggio 2023, lo straripamento del fiume Lamone ha travolto e coperto di fango buona parte della città di Faenza, travolgendo l’esistenza di luoghi, cose e persone. Molte istituzioni culturali ne sono state gravemente toccate, tra le quali la Biblioteca Comunale Manfrediana, musei privati, le scuole comunali di musica e di disegno.
L’installazione IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua – promossa da Comune di Bologna, Settore Musei Civici Bologna | Musei Civici d’Arte Antica, Comune di Faenza, Settore Cultura, Turismo, Sport e Politiche Internazionali dell’Unione Romagna Faentina in collaborazione con Scuola Comunale di Musica “Giuseppe Sarti” di Faenza e Scuola di Disegno, Arti e Mestieri “Tommaso Minardi” di Faenza e curata da Matteo Zauli (direttore del Museo Zauli) e Eva Degl’Innocenti (direttrice del Settore Musei Civici Bologna) – vuole essere un’istantanea, un fermo immagine oggettuale di un evento che, a oltre sei mesi di distanza, stenta a lasciarsi considerare memoria, condizionando ancora profondamente il presente di quel territorio.
Gli oggetti esposti testimoniano la creazione e la rinascita dopo l’alluvione: dalla distruzione alla rinascita, attraverso la forza della cultura, dell’arte e della creatività. Una memoria che non è testimonianza soltanto di una calamità, di un evento drammatico, ma anche di una straordinaria energia positiva, quella della solidarietà che da allora ha invaso beneficamente i territori colpiti, e che delinea un segno di speranza e di rinascita sull’orizzonte futuro.
Un pianoforte, una cassa per il trasporto di opere d’arte, due sculture in ceramica, sei fotografie, dodici vasi in terracotta e alcune decine di cataloghi d’arte – ogni pezzo scelto per se stesso ma anche per la provenienza che evoca e i simboli che racchiude – sono le presenze fortemente evocative che abitano la Sala Urbana delle Collezioni Comunali d’Arte, dal 15 dicembre 2023 al 4 febbraio, rappresentando le ferite del patrimonio artistico e culturale devastato in una visione di resilienza e capacità di ricostruzione.
Spiegano il sindaco Matteo Lepore e la delegata alla Cultura Elena Di Gioia: “Abbiamo voluto comporre, anche all’interno del palinsesto di iniziative culturali di fine anno, un gesto di responsabilità di come, anche attraverso la cultura, si possa fare sia memoria sia condivisione e comunità. Alla perdita insostituibile e dolorosa di persone con le loro vite e affetti, l’alluvione ha travolto anche luoghi privati, pubblici, di vita, lavoro e anche cultura. Ecco che l’invito che abbiamo rivolto alla città di Faenza, attraverso i suoi importanti musei e luoghi culturali, compone un tragitto di opere ferite che contengono la traccia istantanea di ciò che è successo e contemporaneamente contengono una spinta alla rinascita”.
“L’emergenza alluvionale – commenta il sindaco di Faenza, Massimo Isola – se da un lato ha segnato profondamente i nostri territori, allo stesso tempo ha aperto per Faenza tanti ponti e collaborazioni con molti soggetti pubblici e privati del terzo settore. Ciascun soggetto ha trovato in Faenza alcuni elementi distintivi originali ma anche di comunanza rispetto alla propria identità. Con Bologna abbiamo aperto un confronto e in brevissimo tempo ci si è resi conto che sul tema della città d’arte poteva esserci uno spazio di collaborazione importante. Faenza e Bologna hanno entrambe una vivacissima rete museale, un numero importantissimo di artisti e designer. In questa direzione abbiamo pensato di proporre questo progetto che valorizza le nostre reciproche identità che leggono l’evento alluvionale da un’altra prospettiva, con uno sguardo artistico e creativo.
La mostra deve essere vista non come un evento conclusivo di un percorso ma come l’inizio di un confronto e di apertura di una fase nella quale due città sulla via Emilia, con diverse dimensioni ma con una profonda comune matrice creativa, possano collaborare. Siamo molto grati e onorati di aver potuto collaborare con il Comune di Bologna alla sua realizzazione”.
Nata da una collaborazione fortemente voluta dal Settore Musei Civici Bologna con il Museo Carlo Zauli di Faenza, l’esposizione viene presentata alle Collezioni Comunali d’Arte per una doppia valenza simbolica: non solo in quanto il museo situato nel cuore di Palazzo d’Accursio espone le opere che ornavano gli uffici delle magistrature cittadine, oltre a molti altri oggetti d’arte raccolti dal Comune grazie ad acquisti e donazioni avvenute nel corso dell’Ottocento e del primo Novecento, ma anche in quanto la Sala d’Ercole dello stesso Palazzo Comunale ha accolto, nel 1998, la personale Carlo Zauli: trent’anni di scultura, a cura di Andrea Emiliani e Claudio Spadoni. Il legame di Zauli con Bologna è stato particolarmente significativo, come testimoniano le opere realizzate su commissione istituzionale Stele e Grande Rilievo per la Facoltà di Lettere e Filosofia e Altorilievo per la sede della Regione Emilia-Romagna.
Durante il periodo di apertura, sono previste quattro visite guidate condotte da Matteo Zauli:
- domenica 17 dicembre 2023 alle 17
- sabato 30 dicembre 2023 alle 17
- domenica 14 gennaio 2024 alle 11
- domenica 28 gennaio 2024 alle 11
Per la partecipazione non è richiesta la prenotazione, ingresso con biglietto museo.
IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua è la prima espressione progettuale di una convenzione sottoscritta tra Settore Musei Civici Bologna e Museo Carlo Zauli per la realizzazione di attività di ricerca, artistiche, culturali, didattiche, divulgative, partecipative che possano contribuire alla ricerca, valorizzazione, divulgazione e innovazione della cultura della ceramica e delle arti.
Il Museo Carlo Zauli è tra le istituzioni culturali più colpite dall’alluvione avvenuta il 16 maggio 2023. Fondato nel 2002 da Matteo, Monica e Laura, il museo è dedicato al loro padre Carlo Zauli, scultore ceramista noto in tutto il mondo e scomparso in quello stesso anno. Nei suoi 21 anni di attività, il museo è sempre stato un luogo amatissimo da tutta la comunità faentina e dagli amanti di ceramica e di arte contemporanea, oltre ad essere casa per artisti e studenti in residenza. Molte sculture di Carlo Zauli, di grande importanza storica, e diverse opere della collezione degli artisti contemporanei sono state gravemente danneggiate e, per tutte loro, occorreranno importanti e costosi lavori di restauro. Per ricostruire gran parte degli spazi espositivi e dei laboratori e rifornire le attrezzature perdute e gli impianti devastati, il museo ha attivato una campagna di raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe dove è possibile donare un importo di entità libera.
La mostra IMMANENTE. L’arte di Faenza riplasmata dall’acqua è parte di Festivamente, il cartellone curato dal Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna per le festività 2023-2024 che invita a vivere insieme il periodo delle feste in città, all’insegna della cultura, dell’arte e della socialità.
Foto Giorgio Bianchi – Comune di Bologna.