(Sesto Potere) – Bologna – 13 settembre 2024 – Perquisizioni da parte di 20 militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna effettuate nei confronti di un “diplomificio” con base nella città felsinea.
All’esito di articolate indagini l’autorità giudiziaria ha ipotizzato a carico degli indagati (si tratta di sette persone, ovvero i responsabili delle tre scuole ritenute coinvolte nella vicenda) i reati di: associazione per delinquere, finalizzata al falso e alla corruzione, disponendo il sequestro dei conti correnti nonché dell’immobile di Bologna nel quale si svolgono i corsi di recupero.
Nello specifico i finanzieri del 1° Nucleo Operativo Metropolitano hanno rilevato una serie di illeciti che sarebbero stati commessi da un istituto di recupero anni scolastici per agevolare la promozione dei propri studenti presso due istituti paritari situati in altre Regioni: a Fermo (nelle Marche) e a Portici (in Campania).
In particolare, a fronte del pagamento di consistenti quote di iscrizione, il costo era di tremila euro, gli studenti partecipavano alle lezioni a Bologna per poi sostenere – e superare – gli esami presso gli istituti paritari, sulla base di false attestazioni di residenza/domicilio ovvero di alternanza scuola-lavoro.
Una cospicua parte dell’iscrizione veniva girata sotto forma di “tassa d’esame” agli istituti paritari che, in cambio, avrebbero assicurato la promozione di tutti gli studenti inviati dalla scuola di formazione felsinea.
L’accordo corruttivo ha consentito a quest’ultima di aumentare la propria popolarità tra i giovani e, conseguentemente, di incrementare i ricavi del 600% in soli 5 anni.
L’attività condotta dalla Guardia di Finanza di Bologna, sotto la direzione della locale Procura della Repubblica, testimonia l’impegno congiunto a tutela della legalità economica e costituisce uno dei primi risultati della specie a seguito della stipula, il 6 febbraio 2024, del protocollo d’intesa tra il Ministro dell’Istruzione e del Merito e il Comandante Generale del Corpo per il contrasto ai “diplomifici”.