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Bologna, Dama-Tecnopolo diventa luogo internazionale di ricerca e progettazione anche nel settore dei microchip

(Sesto Potere) – Bologna – 10 settembre 2025 – Il Dama-Tecnopolo di Bologna apre le porte alla ricerca, alla progettazione e al design nel campo dei microchip, i componenti elettronici presenti nella quasi totalità dei dispositivi utilizzati quotidianamente: dai telefoni cellulari alle apparecchiature mediche salvavita, dalle automobili ai pannelli solari, ma soprattutto nei processi di automazione manifatturiera e dei servizi.

Per la cittadella dell’innovazione di via Stalingrado, punto di riferimento internazionale per il supercalcolo, i big data e l’intelligenza artificiale, si avvia un nuovo ambito di attività strategico, reso possibile dal protocollo firmato il 9 settembre dalla Regione Emilia-Romagna con la Fondazione Chips-IT, alla presenza della ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini e del rettore dell’Università di Bologna, Giovanni Molari.

La Fondazione Chips-IT è un’organizzazione di ricerca e tecnologia focalizzata sullo sviluppo dei circuiti integrati a semiconduttore, meglio noti come microchip, che collabora con laboratori e gruppi di eccellenza sia in Italia che all’estero, e che punta a creare una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l’innovazione e il trasferimento tecnologico.

All’interno dell’accordo anche la possibilità per la Fondazione di avere una sede all’interno di Dama.

Obiettivo principale dell’intesa è promuovere sinergie con l’ecosistema regionale della ricerca e dell’innovazione, coinvolgendo l’Università di Bologna, Cineca e Fondazione Icsc (il Centro Nazionale di Ricerca in High Performance Computing, Big Data e Quantum Computing).

I commenti

“I microchip sono un settore strategico su cui si gioca la leadership tecnologica europea, e l’Italia intende esserci da protagonista- dichiara la ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini-. La collaborazione tra la Fondazione Chips-It e il Tecnopolo di Bologna, due eccellenze sostenute con convinzione dal Mur, crea un circolo virtuoso che moltiplica la capacità di innovazione e genera ricadute positive per imprese e territori. È da queste alleanze che nasce la forza di un Paese capace di guardare lontano e di costruire futuro”.

“Dama è la sede ideale per le attività della Fondazione Chips-IT- commentano il presidente della Regione, Michele de Pascale e il vicepresidente con delega allo Sviluppo economico, Vincenzo Colla-. Il protocollo di collaborazione sullo sviluppo dei circuiti integrati a semiconduttore è importante, perché non solo ha a che fare con il costante miglioramento dei servizi nella nostra quotidianità, ma anche perché ci permette di fare un ulteriore passo nella direzione di un’Europa che vuole rafforzare la propria presenza nel mercato globale in maniera autonoma. Ed è un obiettivo a cui Dama concorre ogni giorno, per renderci autonomi dal duopolio Usa-Cina e garantirci una capacità di ricerca e progettazione indipendente”.

“Questo accordo rappresenta un passo importante per rafforzare il ruolo dell’Italia e dell’Europa nel settore strategico dei circuiti integrati. La presenza della Fondazione Chips-IT al Tecnopolo di Bologna– dichiara Alberto Sangiovanni Vincentelli, presidente della Fondazione Chips-It- ci permette di valorizzare un ecosistema unico dove supercalcolo, big data e intelligenza artificiale si integrano con la progettazione di circuiti integrati di nuova generazione. Lavorando insieme alla Regione Emilia-Romagna, Università di Bologna, Cineca e Fondazione ICSC, potremo creare sinergie importanti che accelereranno l’innovazione e favoriranno la formazione delle competenze necessarie per le sfide future nel settore. L’accordo è un esempio concreto di come collaborazioni tra istituzioni, ricerca e industria possano generare valore non solo per il Paese, ma anche per l’Europa intera”.

“Questo protocollo rafforza il ruolo dell’Università di Bologna all’interno della Data Valley e apre nuove prospettive di ricerca e trasferimento tecnologico in un settore strategico come quello dei microchip– commenta Giovanni Molari, Rettore dell’Università degli studi di Bologna-. Grazie a questa collaborazione, il nostro Ateneo potrà contribuire in modo decisivo alla crescita di competenze e innovazione, mettendo a disposizione conoscenze scientifiche e capacità formative per lo sviluppo di un ecosistema che guarda all’Europa e al mondo”.

Le prospettive

Il protocollo con la Regione si va ad aggiungere ad altri due accordi che la Fondazione Chips-IT ha stretto in precedenza sul nostro territorio. Il primo è un accordo-quadro con l’Università di Bologna che ha lo scopo di favorire il consolidamento del rapporto di collaborazione fra le parti.  Il secondo è un protocollo d’intesa con Cineca Consorzio Interuniversitario e con Fondazione Icsc, soggetti che sono parte attiva del progetto di sviluppo di Dama e nel quale hanno già la loro sede.

Gli obiettivi, nel rispetto delle competenze di ciascuna, sono l’avvio di progetti congiunti nel campo del calcolo ad alte prestazioni (Hpc) e del design di circuiti integrati a semiconduttore, promuovendo la collaborazione attraverso lo scambio di progetti, personale e risorse, con l’obiettivo di favorire l’innovazione tecnologica, la crescita economica e l’accesso a finanziamenti in questi settori.

Il protocollo tra Regione Emilia-Romagna e Fondazione Chips-IT, infine, oltre a favorire un ulteriore sviluppo della ricerca e dell’innovazione tecnologica, si allinea all’EU Chips Act, il piano dell’Unione Europea per potenziare la produzione di microchip in Europa, che punta a ridurre la dipendenza da altri Paesi e rendere l’UE più competitiva nel settore dei semiconduttori.

La Fondazione Chips-IT

La Fondazione, che ha sede a Pavia e i cui membri fondatori sono il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy e il Ministero dell’Università e della Ricerca, ha tre obiettivi principali.

Il primo è promuovere la progettazione e lo sviluppo di circuiti integrati a semiconduttore, compresi quelli che sono alla base dei sistemi di supercalcolo e di intelligenza artificiale.
In secondo luogo, punta a rafforzare il sistema di formazione professionale nel campo della microelettronica.
Il terzo obiettivo è garantire la costituzione di una rete di università, centri di ricerca e imprese che favorisca l’innovazione e il trasferimento tecnologico nel settore, prevedendo la possibilità di istituzione di sedi operative secondarie sulla base dei criteri di competenza differenziata, tra cui la diversità nella specializzazione all’interno dei comparti della microelettronica, la prossimità a distretti in cui siano già presenti realtà produttive e collaborative nella ricerca e la progettazione di circuiti integrati da semiconduttore.