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Bologna, da Federmanager e Ordine Ingegneri convegno su industria telecomunicazioni in attesa del Digital Networks Act

(Sesto Potere) – Bologna, 6 novembre 2025 – Entro l’anno è prevista la presentazione, da parte della Commissione Europea, di una proposta legislativa di grande rilevanza per il futuro delle telecomunicazioni, il Digital Networks Act (DNA), identificato quale strumento atto a fare fronte al ritardo del settore.

Un ritardo evidenziato dal libro bianco della Commissione “How to master Europe’s digital infrastructure needs?” del febbraio 2024. Alcuni dati: solo il 56% delle famiglie europee è raggiunto da connessioni in fibra FTTH, percentuale che precipita al 41% nelle aree rurali, mentre la copertura 5G standalone si ferma al 20% del territorio. Si stimano in 148 miliardi di euro gli investimenti necessari per raggiungere gli obiettivi di connettività gigabit e 5G, ma la cifra supera i 200 miliardi includendo la copertura completa dei corridoi di trasporto, comprese strade, ferrovie e vie navigabili.

In attesa del DNA, la Commissione Sostenibilità di Federmanager Bologna–Ferrara–Ravenna e l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Bologna, con il patrocinio degli Ordini degli Ingegneri di Ferrara e Ravenna, hanno promosso il convegno “Evoluzione delle comunicazioni a distanza tra gli esseri umani: inventiva tecnologica, sicurezza globale e scelte economico-sociali”che si è svolto a Bologna il 5 novembre presso la Fondazione Aldini Valeriani. All’evento, accreditato anche dall’Ordine dei Giornalisti dell’Emilia Romagna per la formazione professionale, sono intervenuti esperti e operatori del settore che hanno fatto il punto sulla trasformazione delle infrastrutture di rete, sulle nuove sinergie industriali e sulle sfide poste dalle tecnologie satellitari per la sicurezza, locale e internazionale.

“Siamo stati molto onorati della partecipazione all’evento e della disponibilità della relatrice e dei relatori. Ci hanno guidato attraverso le evoluzioni subite nei millenni, dei metodi e dei canali utilizzati per comunicare – dichiara Roberto Pettinari, Commissione Sostenibilità di Federmanager Bologna-Ferrara-Ravenna e moderatore del convegno – la bagarre, sia tecnologica che politico-economica, è in pieno svolgimento e speriamo di aver aiutato il pubblico ad acquisire una consapevolezza sufficiente a leggerne meglio le future evoluzioni.”

Comunicazioni: da dove siamo partiti e dove vogliamo arrivare

Il primo intervento, affidato a Renato Valentini, già Presidente di Federmanager Torino, divulgatore tecnico ex-Telecom, ha offerto una panoramica introduttiva, con un focus sulla vicenda Telecom/KKR. “Le telecomunicazioni nascono dal sogno di superare le distanze. Dopo i segnali di fumo, il telegrafo aprì la via nel XIX secolo. L’invenzione del telefono ha reso la voce il nuovo strumento di comunicazione. Radio e televisione hanno poi unito intere nazioni, diffondendo notizie e intrattenimento. Il XX secolo ha visto la nascita di fibra ottica, satelliti e cellulare, che hanno reso le comunicazioni personali e globali. Con l’avvento di Internet, il mondo è diventato una rete, dove ogni informazione viaggia in un istante. Questa storia affascinante prosegue con l’evoluzione verso il 5G prima e con il 6G tra poco, con l’avvento delle comunicazioni quantistiche e con strumenti di IA sempre più sinergici alle reti, con il potere di trasformare ogni aspetto della nostra vita.”

L’industria delle Telecomunicazioni può tornare ad essere strategica

Entra nel vivo Giuseppe Anzelmo, coordinatore Commissione Telecomunicazioni di Federmanager, membro del CdA e manager per la Sostenibilità di Epipoli Group: “Finalmente, dopo un quarto di secolo di ‘sospensione degli investimenti’ ci si prepara a cambiare il paradigma, programmando, a livello europeo, un rilancio industriale concreto delle TLC, strumento indispensabile nelle attività quotidiane di persone e aziende e strategico per le Istituzioni. Si deve pensare alle TLC come a un ecosistema integrato e complesso che comprende rete di accesso, infrastrutture, servizi ed i contenuti che percorrono le ‘autostrade dei dati’. La Commissione EU è in procinto di promulgare un Atto legislativo che si occupi di favorire ed incentivare un’infrastruttura di rete all’avanguardia, fondamentale per la competitività futura dell’economia, della sicurezza e dell’assistenza sociale in Europa, attraverso un quadro giuridico moderno e semplificato che incentivi la transizione dalle reti preesistenti alle infrastrutture in fibra ottica, 5G e basate sul Cloud.”

Dello stato della connettività in Italia e dell’evoluzione del quadro regolamentare ha parlato invece Silvia Compagnucci, vice presidente I-Com, Istituto per la Competitività. “La trasformazione digitale si fonda sull’ampia disponibilità di reti fisse e mobili performanti, data center, cloud e IA. L’Osservatorio Reti e Servizi di nuova generazione dell’Istituto per la Competitività presentato il 30 ottobre ha analizzato le dinamiche della connettività, evidenziando come tra difficoltà legate anche alla carenza di manodopera ed agli ostacoli frapposti dagli enti locali nel rilascio dei titoli autorizzativi, stia continuando il processo di infrastrutturazione in vista del raggiungimento degli obiettivi europei al 2030, ma sia al contempo necessaria un’accelerazione nello sviluppo del 5G stand alone e nel completamento della copertura in fibra sul territorio nazionale. Rispetto ai data center, una survey condotta da I-Com mostra come quasi la metà del campione non abbia notizia di data center nel proprio territorio (46,7%), a cui si aggiunge oltre un quinto (21,7%), che considera questa tematica non di suo interesse. Tra coloro che invece esprimono un’opinione, prevale nettamente la percezione positiva (25,9%) rispetto a quella negativa (5,7%). E’ pertanto necessario accrescere la consapevolezza dei territori circa le opportunità che le infrastrutture digitali offrono in termini di inclusione e crescita.”

Italia tra oggi e domani: quale ruolo nella leadership globale

Nel suo intervento “Italia tra oggi e domani: quale ruolo nella leadership globale”, Gianluca Mazzini, professore di telecomunicazioni all’Università di Ferrara e direttore generale di Lepida, ha esplorato la relazione tra uomo, energia, rete e intelligenza, unendo scienza, tecnologia e umanesimo.

“Dalle neuroscienze alla comunicazione quantistica – sottolinea Mazzini -, l’efficienza biologica, la prossimità digitale e l’innovazione energetica possono diventare modelli per un’Italia sostenibile e connessa. Il Paese, grazie alla sua tradizione scientifica e territoriale, può guidare una leadership fondata su prossimità, efficienza e intelligenza distribuita, dove mente, rete e società si evolvono insieme.”

Opportunità e rischi delle nuove tecnologie satellitari e globali per la sicurezza internazionale

L’analisi di Marco Santarelli, analista investigativo in reti informative e sicurezza internazionale, è partita dai 5 domini della sicurezza: aria, terra, mare, spazio, cyber spazio. “Se questi domini erano di competenza delle sole forze militari o enti governativi, oggi riguardano tutti. L’informazione è diventata trasversale e si è sviluppata anche la capacità delle persone di diventare parte di ciò che accade giornalmente, basti pensare al gruppo WhatsApp per il controllo del vicinato o alle segnalazioni di borseggiatori o baby gang attraverso i social network. Ciò ha portato a un concetto verticale della disinformazione, che attecchisce molto prima rispetto all’informazione reale, modificando, a sua volta, il concetto di verità. Da qui intelligence internazionali e forze governative per le indagini e procure, si stanno organizzando con un nuovo approccio alle indagini legato alle nuove tecnologie, anche per casi passati come il delitto di Garlasco o la strage di Bologna, e all’interno dei domini della sicurezza.”

Cybersicurezza, comunicazione e gestione della crisi

Quali possono essere le ricadute operative  sulle organizzazioni pubbliche e private del territorio? Per Massimo Poletti, dirigente Servizio Sistemi Informativi, responsabile per la Transizione al Digitale e chief information security officer del Comune di Ferrara “uno dei maggiori rischi per il business e per la continuità dei servizi pubblici è quello legato alla cybersicurezza.”

“Nel caso di una crisi causata da un incidente di sicurezza la gestione della comunicazione ricopre un ruolo fondamentale: una cattiva comunicazione lascia delle tossine anche nel caso in cui l’incidente sia stato gestito con esito pienamente positivo.”

A completare il quadro il giornalista Riccardo Forni: “Il verificarsi di una situazione di crisi con conseguente emergenza informativa e di relazioni è una eventualità che deve essere prevista da ogni azienda, istituzione, pubblica amministrazione. Spesso vediamo però che si arriva impreparati.”

“I Social Network hanno esaltato, modificandolo, il ruolo del crisis management, ovvero come gestire informazione e relazioni durante un’emergenza, soprattutto nella forma. Al di là dei fondamentali modelli organizzativi tradizionali, oggi il web offre ottime opportunità per affrontare la crisi e gestire le relazioni fino al ‘one to one’. L’uso corretto della rete aiuta a gestire il rapporto con pubblico di riferimento, opinione pubblica, media, portatori di legittimo interesse con i classici comportamenti fondamentali per ogni stato di crisi.