(Sesto Potere) – Bologna – 19 dicembre 2025 – Sono stati installati nei giorni scorsi tre nuovi Defibrillatori Automatici Esterni (DAE) in centro. I tre dispositivi sostituiscono quelli già presenti, ma vandalizzati e resi inutilizzabili, in via Augusto Righi angolo via Indipendenza, via Rizzoli 1/D (di fronte a piazza Nettuno) e piazza Medaglie d’Oro di fronte alla Stazione.
L’installazione fa parte del progetto Bologna Città Cardioprotetta, che nasce grazie alla collaborazione tra Comune, Ausl Emergenza-Urgenza, le associazioni Piccoli Grandi Cuori e Pubblica Assistenza Bologna Onlus, Federfarma, Abcardio e il Quartiere Navile, con l’obiettivo di installare nei luoghi più frequentati della città defibrillatori utilizzabili anche da personale non sanitario, 24 ore su 24.
Più nello specifico, i defibrillatori sono donati al Comune da Pubblica Assistenza, Piccoli Grandi Cuori e Abcardio. Pubblica Assistenza si occupa anche del funzionamento e della manutenzione, e l’Amministrazione comunale sostiene il costo delle utenze per il funzionamento degli apparecchi. Federfarma ha integrato la mappatura di DAE esterni nelle Farmacie legate alla loro sigla.
Il progetto è connesso con DAE RespondER, la prima app in Italia completamente integrata con la Centrale Operativa 118, sviluppata dal Sistema 118 della Regione Emilia Romagna per allertare i soccorritori volontari in caso di potenziali arresti cardiaci.
Sul portale OpenData del Comune è possibile consultare la mappa costruita a partire dai dati del registro regionale dei defibrillatori.
Bologna Città Cardioprotetta si inserisce nel più ampio quadro di iniziative promosse e supportate dall’Amministrazione comunale per ampliare la rete dei defibrillatori e dei soccorritori laici, come quello che coinvolge i tassisti, le scuole e gli impianti sportivi.
il DAE esterno accessibile h 24 è destinato a tutti i cittadini e le cittadine di qualsiasi età che si trovano nel territorio di Bologna, e ha il fine di aumentare le probabilità di sopravvivenza di coloro che possono essere colpiti da arresto cardiaco. L’obiettivo è anche quello di diffondere la cultura del “pronto intervento” da parte di laici formati e aggiornati, portando al radicamento di una diversa e più profonda modalità di convivenza solidale.

