(Sesto Potere) – Bologna – 13 giugno 2024 – “Apprendiamo attraverso i media con sorpresa e disappunto della decisione da parte del Comune di Bologna di indire un bando per l’emissione di 72 licenze taxi, non rispettando gli accordi precedentemente presi”: lo scrive in una nota l’associazione di categoria Ascom TAXI di Bologna, in merito alla decisione presa dal Comune di Bologna di indire un bando per l’emissione di 72 licenze taxi, decisione che l’associazione di categoria non condivide e si dice pronta “a valutare un’azione legale nei confronti dell’Amministrazione per tutelare i tassisti”.
Ascom TAXI accusa che non siano stati rispettati gli accordi precedentemente presi.
“Accordi” – spiega ancora Ascom TAXI di Bologna – “raggiunti dopo lunghe mediazioni con le associazioni rappresentanti la categoria. Le trattative e gli accordi, una volta raggiunti, devono essere rispettati. Oggi giorno il nostro settore si trova ad affrontare difficoltà oggettive legate a una viabilità fortemente penalizzata dai cantieri che interessano buona parte della città. Pensare di avere efficienza in queste condizioni diventa anacronistico. Le valutazioni fatte fino a oggi hanno riguardato diversi aspetti sui quali pensavamo di aver raggiunto una “quadra”, ma evidentemente non è così. Ci avrebbe fatto anche piacere avere riscontri sulle proposte avanzate circa le condizioni di lavoro, la sicurezza sul lavoro, la viabilità e le modalità di rilascio delle licenze, con particolare attenzione all’utenza delle fasce deboli, sulle quali si era trovata un’intesa di un minimo di 31 licenze, da riservare a portatori di disabilità gravi. Intesa puntualmente disattesa. Scopriamo invece che l’Amministrazione ha preferito procedere ancora una volta in modo arbitrario disattendendo gli accordi presi”.
“Se i rapporti non dovessero tornare a quelli del confronto crediamo saremo costretti a valutare un’azione legale nei confronti dell’Amministrazione e attivare tutti gli strumenti a nostra disposizione per la tutela dei tassisti”: annuncia Ascom TAXI di Bologna che aggiunge al contempo di rimanere “sempre disponibile al confronto, quando non vengono a mancare i sani principi di collaborazione reciproca.”