lunedì, Ottobre 20, 2025
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Bologna, a Villa Torri Hospital (GVM) messa a punto tecnica cardiochirurgica con approccio mininvasivo

(Sesto Potere) – Bologna – 20 ottobre 2025 – Ridurre l’invasività degli interventi cardiochirurgici, e di conseguenza migliorare la rapidità e la qualità della ripresa post operatoria per il paziente, è da sempre una delle priorità della Cardiochirurgia di Villa Torri Hospital di Bologna, struttura di Alta Specialità di GVM Care & Research, guidata dal dott. Mauro Del Giglio (nella foto).

Il dottore e la sua équipe, grazie alla grande esperienza maturata nell’approccio mininvasivo nel campo della chirurgia valvolare, hanno messo a punto una variante della tecnica di Tirone David, intervento di sostituzione della radice aortica preservando la valvola sana in caso di aneurismi, con un approccio in minitoracotomia, ovvero senza il grande taglio dello sterno delle procedure tradizionali.

“La letteratura specialistica nella valutazione dei risultati sottolinea l’importanza della selezione dei pazienti, della pianificazione attenta dell’intervento e dell’ampia expertise del chirurgo e della struttura specialistica – spiega il dott. Del Giglio -. Si tratta di un’operazione complessa dal punto di vista tecnico che però permette un recupero più rapido, nonché un risultato estetico sulla cicatrice migliore, che non guasta soprattutto nel caso di pazienti giovani”.

Come nel caso di Matteo Giuntoli, oculista di Firenze, che racconta la sua storia, iniziata a soli 31 anni nel 2013 con un dolore vicino allo sterno che gli bloccava il respiro. L’ecocardiogramma, eseguito da un amico cardiologo, mostra un’ectasia dell’aorta ascendente, cioè una dilatazione del diametro dell’aorta, che portava con sé un alto rischio di dissecazione aortica, che sarebbe fatale.

Matteo Giuntoli

Inizia così una ricerca in tutta Italia del miglior specialista nel campo, in grado di ispirargli la fiducia necessaria a sottoporsi a un intervento così complesso. Conosce poi, tramite passaparola, il dott. Mauro Del Giglio che gli spiega come l’intervento non sia necessario nell’immediato ma quanto sia importante tenere monitorata l’evoluzione della patologia con controlli periodici ogni sei mesi.

“In questi anni, da medico ma anche da paziente spaventato al mio primo intervento, ho instaurato con il dottore un rapporto di grande fiducia – racconta Matteo –. Il dott. Del Giglio mi ha seguito con professionalità, decisione e umanità, fino a quando le dimensioni dell’aorta sono cresciute al punto da rendere inevitabile l’intervento. Nel frattempo, anche le linee guida erano cambiate: l’indicazione chirurgica era diventata più precoce, perché i rischi del non intervenire superavano quelli dell’operazione. Il dottore è sempre stato chiaro e risoluto: non c’era spazio per tentennamenti. Mi ha rassicurato con dati concreti, presentando la sua casistica di interventi e complicanze, senza atteggiamenti da “supereroe”. Questo approccio sincero e umano mi ha convinto a non avere mai dubbi sulla scelta del chirurgo”.

Nei mesi precedenti l’intervento Matteo ha incontrato più volte il dott. Del Giglio, esprimendo dubbi ricevendo risposte precise, relazionandosi anche con l’équipe a Villa Torri Hospital. “Come paziente ho respirato armonia, altissimo livello professionale e grande attenzione umana – prosegue Matteo nel suo racconto –. Non nego di aver vissuto momenti difficili: la notte mi svegliavo con la tentazione di rinunciare, nonostante tutto il sostegno di mia moglie. Ma al momento giusto mi sono affidato con serenità. L’intervento è andato bene e, dopo nove giorni, ero già fuori dall’ospedale”.

Conquistato dall’esperienza più che positiva con il dott. Del Giglio, anche il padre del paziente ha scelto di affidarsi alla sua équipe a Villa Torri Hospital per un intervento di sostituzione valvolare. “Abbiamo trovato entrambi nel dott. Del Giglio un porto sicuro. Guardandomi indietro, realizzo di aver vissuto undici anni con una “spada di Damocle” sulla testa: dalla diagnosi a 31 anni fino all’intervento a 42. Da medico sapevo bene che se l’aorta si fosse rotta non ci sarebbe stata possibilità di scampo. Era un pensiero costante di morte. Oggi, invece, mi accorgo di quanto sia più bella la vita senza quel peso: è una leggerezza che si comprende solo quando il problema è risolto. Mi tornano in mente le parole del dott. Del Giglio dopo l’intervento: “Tu adesso non hai più un problema”. È stato davvero come rinascere. Questa esperienza mi ha cambiato profondamente: ti rendi conto che non esiste il domani, ma solo l’oggi. Entrare in sala operatoria significa sapere che potresti non uscirne, ma affidarsi a chi ti trasmette fiducia e competenza fa la differenza. Il dott. Del Giglio mi ha salvato la vita e di questo gli sarò sempre grato”, conclude Matteo.