(Sesto Potere) – Bertinoro – 11 febbraio 2025 – Upgrade in vista per la Riserva Storica del Sangiovese di Romagna, per la quale è stata individuata una nuova sede di prestigio, aprendo la strada anche ad un’importante opportunità di promozione per il territorio di Bertinoro con il progetto di un Museo del Gusto dedicato al vino al Sangiovese e ai vini DOC e DOCG di Romagna.
A questo scopo il Comune di Bertinoro si sta muovendo con un progetto di recupero della cosiddetta Cantina del Vescovo, situata nel piano interrato dell’ex Seminario, destinata ad accogliere il cuore del nuovo Museo.
Tutti i dettagli del progetto sono stati illustrati questa mattina nel corso di una conferenza stampa che si è svolta nei locali dell’ Ufficio Turistico di Bertinoro alla presenza, fra gli altri, della Sindaca di Bertinoro Gessica Allegni, dell’Assessora al Turismo Sara Londrillo (le due nella foto in alto), e dell’ing. Marika Medri, caposettore Governo del Territorio del Comune del Bertinoro.
La Riserva Storica del Sangiovese di Romagna
Già a partire dal 2017, alla luce delle valutazioni positive sull’attività di promozione attuate grazie alla Riserva Storica del Sangiovese di Romagna, nata nel 2011 all’interno dei nuovi locali dell’Ufficio Turismo del Comune di Bertinoro, si era evidenziata la necessità di un ulteriore sviluppo della Riserva, che portasse ad utilizzare appieno il suo potenziale. Nel tempo sono state valutate diverse ipotesi fino ad individuare una soluzione davvero interessante nella cosiddetta “cantina del Vescovo”.
Questo locale fa parte del complesso dell’ex Seminario, dal 2000 sede della foresteria del Centro Universitario di Bertinoro. Si tratta di una unica grande sala, a pianta longitudinale, ritmata da 6 unghiature che vanno ad interrompere la volta a botte, il cui recupero è iniziato già nel 2003 con interventi di risanamento murario.
Nel corso del 2024 il Comune di Bertinoro ha ottenuto un contributo dalla Regione Emilia-Romagna e, conseguentemente, ha avviato un’importante progettazione volta al definitivo recupero di questo spazio perfettamente idoneo al consolidamento del progetto della Riserva Storica, in quanto offre le condizioni ideali di invecchiamento per i vini.
Il prestigio di questo locale ha stimolato nel Comune di Bertinoro e nell’Associazione Vignaioli di Bertinoro un’importante riflessione sulle opportunità di promozione per il territorio di Bertinoro: la Riserva come fulcro di un nuovo Museo del Gusto dedicato al vino.
Si tratta, dunque, di un tassello importante per sviluppare il “turismo del vino”, valorizzando la produzione enologica non solo come prodotto tipico, ma come elemento trasversale che, a fianco di altri temi, racconta l’identità territoriale. Ad esempio la riscoperta dell’entroterra, che si collega direttamente ai progetti della Destinazione Romagna “Borghi, rocche e dimore storiche” “Food e slow experience”, che il Comune di Bertinoro sta sviluppando anche con progetti sovracomunali come “Borghi e Rocche di Romagna”.
La Cantina del Vescovo – Scheda storica
Si tratta delle cantine dell’antico monastero benedettino del Corpus Domini. Queste furono realizzate alla fine del Cinquecento, quando l’intero complesso fu oggetto di un profondo ampliamento e risistemazione in ottemperanza delle norme emanate dal Concilio di Trento in materia di clausura. Le dimensioni ragguardevoli della cantina erano giustificate dall’importanza economica del Monastero stesso. In effetti, dalla documentazione contabile conservata presso l’Archivio di Stato di Forlì e nell’Archivio Diocesano di Forlì-Bertinoro, è possibile affermare che il Monastero rappresentava una delle realtà fondiarie più importanti sul territorio regionale, a seguito delle donazioni di numerose famiglie nobili, che solitamente vantavano proprie discendenti all’interno del Monastero.
Nel 1797, a seguito dell’occupazione napoleonica della Romagna, l’ordine delle Monache Benedettine del Corpus Domini fu soppresso ed il Monastero fu chiuso.
Dopo la Restaurazione, nel 1817, Francesco Bencivenni, vescovo di Bertinoro, decise di trasferire il seminario diocesano negli spazi dell’ex Monastero, affidando la cura dell’educazione dei seminaristi alla Compagnia di Gesù. Recuperando numerose proprietà fondiarie appartenute al Monastero e condotte a mezzadria, le cantine tornarono ad essere utilizzate per la vinificazione, così come un ampio spazio all’interno del Seminario fu impiantato a vite. È in quest’epoca che la coltivazione della vite prende piede e si afferma su tutto il territorio dell’allora Diocesi di Bertinoro, arrivando ad un “surplus” che era posto a disposizione sul mercato per le altre diocesi della Romagna.
La produzione continuò sostanzialmente fino all’inizio degli anni Sessanta del secolo scorso, quando progressivamente gli spazi delle cantine caddero in disuso con la cessazione dell’esistenza del Seminario e poi con la confluenza della Diocesi di Bertinoro nella Diocesi di Forlì-Bertinoro.
Il progetto di recupero
L’intervento da attuare comprende: la realizzazione di nuova scala strutturale di collegamento in metallo e vetro sopra l’esistente scolpita in pietra calcarea “spungone”; opere di pavimentazione degli ambienti; realizzazione degli impianti elettrici a corredo delle predisposizioni già presenti con relativi apparecchi di illuminazione e aerazione; e restauro con semplice pulizia, scarnitura e stuccatura all’occorrenza degli apparati murari e delle strutture voltate costituite da tessiture materiche variegate come la pietra arenaria mista al laterizio, parzialmente a vista e parzialmente intonacata, poggiati su porzioni di Spungone.
L’importo stimato si attesta intorno ai 158mila euro.