giovedì, Aprile 3, 2025
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Banche di credito cooperativo, First Cisl: Sì a investire in IA, ma serve un protocollo con i sindacati

(Sesto Potere) – Riccione – 3 aprile 2025 – “Negli ultimi due anni il forte rialzo del margine di interesse ha fatto lievitare gli utili delle banche di credito cooperativo, con corrispondenti aumenti dei patrimoni a bilancio. A fine 2024 il Cet1 ratio è risultato pari al 23,3% in Iccrea e al 26,8% in Ccb, ben al di sopra dell’aggregato delle 5 big bancarie italiane non cooperative, pari al 14,9%. Il capitale in eccedenza dei due gruppi bancari cooperativi rispetto ai minimi regolamentari sul Cet1 è risultato pari a ben 16 miliardi di euro complessivi, e aumenterà ancora. Serve una visione di lungo periodo per un utilizzo adeguato e strategico del capitale, pur nel rispetto della prudente gestione, prima ancora del rispetto delle disposizioni di vigilanza”.

Lo ha dichiarato il Segretario generale nazionale First Cisl Riccardo Colombani intervenendo alla tavola rotonda “La necessità di una nuova economia: come costruirla, con quale lavoro e il ruolo del credito cooperativo”.

Ed ha aggiunto: “Il risiko bancario determinerà con ogni probabilità ulteriori chiusure, soprattutto laddove l’Antitrust rileverà, in seguito alle diverse aggregazioni, il superamento dei limiti di concentrazione. Le banche di credito cooperativo hanno l’occasione di rilevare gli sportelli che verranno dismessi ed aumentare in questo modo le quote di mercato, impiegando, così, in modo virtuoso il capitale prodotto dalla gestione”: afferma Colombani.

Alla tavola rotonda hanno preso parte anche Matteo Spanò, Vicepresidente Federcasse e Presidente Delegazione sindacale, Leonardo Becchetti, Professore Università di Roma Tor Vergata, Elisa Bernardini, Vicepresidente Rete nazionale giovani soci e socie del Credito Cooperativo, Vera Negri Zamagni, Professoressa Università di Bologna.

L’iniziativa si è svolta a Riccione nell’ambito dei lavori dei congressi First Cisl dei due Gruppi Bancari Cooperativi.

“L’abbondanza di capitale, che è davvero significativa in termini assoluti, dovrebbe inoltre consentire investimenti in sistemi di intelligenza artificiale complementari, ossia a supporto, del lavoro umano, in piena coerenza agli ideali della cooperazione. Serve cioè una best practice. Le Bcc, con la funzione di coordinamento dei relativi gruppi, devono ambire ad essere un esempio di transizione digitale giusta. Tradizione e territorialità possono coniugarsi con visione ed innovazione. Sarebbe davvero lungimirante – ha concluso Colombani – se Federcasse proponesse ai sindacati la definizione di un protocollo sull’utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale nell’organizzazione del lavoro, nei modelli produttivi e di servizio conforme all’AI Act europeo”.