giovedì, Giugno 5, 2025
HomeEmilia-RomagnaBagno di Romagna, a Palazzo del Capitano e Loggetta Lippi la mostra...

Bagno di Romagna, a Palazzo del Capitano e Loggetta Lippi la mostra d’arte TerraMadre

(Sesto Potere) – Bagno di Romagna (FC) – 4 giugno0 2025 – Venerdì 13 giugno alle ore 17,00 presso Palazzo del Capitano e Loggetta Lippi a Bagno di Romagna (FC) aprirà – alla presenza delle autorità locali – la mostra TerraMadre, curata da Francesca Caldari, promossa e patrocinata dal Comune di Bagno di Romagna (FC).

alazzo del Capitano e Loggetta Lippi, in occasione degli Eco Days, diventano un unico grande contenitore culturale; un fil rouge li unsice attraverso un progetto espositivo che celebra la bellezza della natura.

Ospitano come primo appuntamento di Bagno d’Arte 2025 la mostra TerraMadre, opere di Gianni Depaoli, Berthold Lauenroth, Maurizio Pilò ed Elizaveta Sineva a confronto con le fotografie di Isacco Emiliani.

La Mostra è promossa e patrocinata dal Comune di Bagno di Romagna e curata da Francesca Caldari.

Presso la Loggetta Lippi, si potranno ammirare le opere della giovane artista italo-russa Elizaveta Sineva, acqueforti e riproduzioni di lupi realizzati mediante l’utilizzo di potature degli alberi, fango di fiume e filo di ferro cotto, in dialogo con il progetto fotografico di Isacco Emiliani “Il Sentiero delle Foreste Sacre”. Le Foreste Casentinesi in tutto il loro fascino e la loro sacralità, le immagini di un cammino, da Marradi fino alla Verna, attraverso la bellezza delle foreste nel corso delle quattro stagioni. Un viaggio ricco di emozioni e di incontri. Un personale atto d’amore del fotografo e regista Isacco Emiliani per queste terre, che da sempre sono un suo rifugio e segnano l’inizio di un viaggio artistico indelebile.

Mentre ad animare le sale di Palazzo del Capitano, le opere del piemontese Depaoli, quelle del faentino Pilò e a seguire quelle del fotografo tedesco Lauenroth.

Il titolo dell’esposizione fin da subito richiama chiaramente all’importanza delle nostre radici, del nostro legame indissolubile con lei che ci ospita, che ci nutre. E come ad una madre dobbiamo riservarle rispetto, riguardo e amore.

TerraMadre presenta un esaustivo spaccato artistico attraverso la creatività di autori di formazione, età e provenienza geografica molto diverse, i quali in comune hanno gli stessi obiettivi: il rispetto della natura, l’esaltazione di questa e della sua infinita bellezza. La parola “mater”, in latino significa “madre” e ha la stessa radice semantica della parola “materia”, di cui l’elemento Terra è parte fondamentale. Le opere in esposizione esplorano vari temi e impiegano tecniche e materiali talvolta recuperati in natura stimolando profonde riflessioni. Le principali problematiche ambientali del nostro tempo come il cambiamento climatico, l’inquinamento, la perdita della biodiversità e la necessità di una maggiore consapevolezza ecologica, vengono veicolate e interpretate dall’arte, per far capire a tutti che la salvaguardia del Pianeta è legata fortemente alle scelte che compiamo oggi. La mostra, di grande impatto, ci mostra quanto l’arte possa essere fondamentale per comprendere le conseguenze delle nostre azioni sull’ambiente. TerraMadrerappresenta un’occasione per riflettere su quanto siamo profondamente connessi alla natura e su quanto quindi sia essenziale preservarla da atteggiamenti sconsiderati. La mostra veicola un messaggio positivo, lirico e altissimo e dona uno sguardo possibilista e speranzoso. Non ci sono opere distopiche ma creazioni che vogliono scuotere le coscienze e che allo stesso tempo comunicano messaggi positivi.

GianniDepaoli (Ivrea (TO), 04/03/1961) vive a Candia Canavese e lavora in un ex magazzino frigorifero ribattezzato Museo Menotrenta, le sale espositive sono ex celle frigorifere. Dal 2007 realizza opere e installazioni che testimoniano il degrado ambientale e sociale attraverso progetti itineranti sostenuti da musei e da Enti Istituzionali. La sua è una ricerca attenta che prevede l’uso di inchiostri e pelli di cefalopodi, trattati con aghi d’acciaio e bisturi, per indagare e trasformare la materia nobilitandola senza intervenire sulla naturale bellezza e trasparenza. Questo studio brevettato ha l’obiettivo di stabilizzare lo scarto organico giocato sulla casualità, considerandolo l’anello di congiunzione ed il ricordo indelebile del prodotto che ha nutrito l’Essere Umano rendendolo immortale: “Dall’edibile che nutre il corpo, all’arte che nutre lo spirito”. La pittura materica diventa il più forte impulso per la ricerca del colore naturale, regolato dalla manipolazione dei cromatofori esistenti nel prodotto, senza aggiunte di colori artificiali lasciando alla pelle il dato estetico primario. La cifra stilistica di Depaoli è un attento scrutinio sul comportamento dell’uomo, compromissioni e deterioramenti significativi e misurabili attraverso un incessante indagine di materiali organici marini.

BertholdLauenroth (Aachen – Germany) con il suo lavoro attraversa le frontiere della tradizionale fotografia, immergendo il pubblico in un universo dove realtà e astrazione si fondono, creando un’esperienza visiva senza pari. Le sue opere non si limitano a documentare il mondo che ci circonda, ma invitano lo spettatore a riflettere su dimensioni più profonde della realtà, rivelando aspetti invisibili e emozionali che spesso sfuggono all’occhio distratto. La sua opera si distingue per l’uso sapiente della luce, dei contrasti e delle composizioni. La sua fotografia si avvicina alla pittura, ma senza pennellate. Attraverso l’uso della luce, dei colori e delle forme, Lauenroth cattura l’apparente realtà e allo stesso tempo dà forma all’invisibile, sfidando lo spettatore a guardare oltre la superficie. Nel suo nuovo progetto fotografico, Lauenroth costruisce una potente riflessione visiva sulla fragilità degli elementi naturali, legandola ai temi della sostenibilità e della responsabilità ecologica. Attraverso immagini di ghiaccio, l’artista racconta il destino vulnerabile della natura, minacciata dai cambiamenti climatici e dall’impatto umano. Il ghiaccio, fragile e in via di scioglimento, diventa il simbolo immediato dell’alterazione climatica globale: un equilibrio millenario che si sta dissolvendo sotto i nostri occhi. Dominati da toni di azzurro, bianco e colori naturali, gli scatti di Lauenroth trasmettono un senso di sospensione e vulnerabilità, trasformando il paesaggio naturale in una poesia silenziosa sulla necessità di cura e preservazione. “FRAGILITÀ DELLA MATERIA” è così un invito visivo a ripensare il nostro rapporto con il pianeta: a riconoscere la bellezza essenziale del ghiaccio, prima che la sua memoria si dissolva definitivamente.

Maurizio Pilò (Faenza (RA), 01/05/1957) produce opere difficilmente contestualizzabili in un’unica corrente artistica; utilizza diversi linguaggi espressivi ma sempre calibrati da una tecnica precisa e raffinata. L’arte di Pilò nasce per avvicinare il pubblico alla propria narrazione, alla sua personale interpretazione del rapporto uomo-natura. Pilò parte con il suo racconto da uno scatto fotografico, ma non lavora mai direttamente su di esso. All’artista il solo scatto seppur efficace non sembra bastare. Sopra a questo supporto che sostituisce la tela, Pilò applica pellicole fotografiche poi interviene con la materia, data dal colore e scontorna la parte di pellicola non utilizzata. Successivamente, aggiunge quanto in quel momento preciso della creazione lo coinvolge, altre foto, carte, squarci di tele. Ogni opera, è un singolo racconto autonomo pur facendo parte di una medesima narrazione e ci mostra costantemente il rapporto tra uomo e natura. E’ un rapporto ovviamente sbilanciato, dove l’uomo, ha la stessa fragilità di una foglia appesa ad un albero. L’uomo è apparentemente assente dalle sue narrazioni, ma ne è visibile il segno del passaggio, del suo cercare di prendere il sopravvento. Pilò domina la composizione con i suoi verdi pastosi, i suoi azzurri delicati ma allo stesso tempo splendenti. In certe opere, quasi, pare di sentire il rumore dello scorrere dell’acqua, il flebile frusciare del soffio del vento e l’odore dell’erba e del terriccio bagnato, quanto sono vividi i colori. A Pilò preme trascendere ciò che vede l’occhio umano e che ferma sulla carta con la macchina fotografica e trasfigurarlo con gli occhi dell’anima.

ElizavetaSineva, (Astrakhan – Russia, 1999) a nove anni si è trasferita in Italia e attualmente vive a Bagnacavallo (RA). Le sue sculture sono realizzate interamente con materiali naturali, raccolti in armonia con l’ambiente circostante. Fango e argilla, provenienti direttamente dal fiume, mentre i rami utilizzati provengono esclusivamente da potature riciclate, messe a disposizione dai contadini locali. Nessun albero è stato abbattuto appositamente per la creazione delle sculture, enfatizzando così il profondo rispetto per la natura che le sue opere intendono trasmettere. Ogni elemento utilizzato è frutto di una raccolta etica e delicata, senza causare alcun danno all’ecosistema. Le sue creazioni incarnano un dialogo tra arte e natura, celebrando l’equilibrio e la sostenibilità, evidenziando che l’arte può fiorire senza violare il mondo naturale. La ricerca artistica della giovane artista esplora la relazione tra l’uomo e la natura, con particolare attenzione alla famiglia e alla percezione di superiorità dell’uomo sugli altri animali. Fin da piccola Elizaveta è stata affascinata dai lupi, prima per aspetto e movenza, poi per la forte coesione del branco, che riflette la struttura famigliare umana. Inoltre nonostante i numerosi stereotipi e la paura che gravita attorno a questo animale, l’artista sostiene che è in realtà il lupo ad avere paura dell’uomo.

Isacco Emiliani (Faenza (RA), 1991) è un fotografo e filmaker italiano. Si appassiona alla fotografia, all’ambiente e ai video quando suo nonno gli lascia una vecchia macchina fotografica di suo zio Angelo: da qui inizia il suo viaggio, con la voglia di raccontare la natura e le profonde radici che legano i popoli ad un territorio. Il suo lavoro si basa su progetti personali e commissionati a lungo termine spesso declinati in forma artistica, orientati alla sostenibilità, alla tutela e alla conservazione, questo partendo dall’Europa, l’ha portato sul campo in Asia, negli Stati Uniti, nell’Artico oltre il 78° ospitato spesso da famiglie native per vivere e comprendere in prima linea le sfide del nostro tempo, in Africa, nelle sue foreste equatoriali, nel cuore dell’Amazzonia lavorando su più progetti in 5 dei 9 stati che la compongono. Dal 2016 è autore del progetto indipendente e continuativo Arctic Visions, una collana composta da più collezioni per raccontare le regioni artiche sensibilizzando con le immagini la loro grande bellezza e fragilità (White Finland, 2017; Prehistoric Norway, 2018; Native Alaska, 2019; No Man’s Land Svalbard, 2020; Lost in Grønland, 2023). Nel 2022 pubblica Ottantuno (ed. Nutsforlife), libro d’arte in serie limitata di 501 copie, con la prefazione di Jane Goodall dedicato ad alberi monumentali incontrati in sette anni di cammini notturni vissuti insieme a suo nonno Tonino. Lavora regolarmente su progetti su commissione orientati alla sostenibilità, alla tutela e alla conservazione con enti, scuole, realtà profit e no-profit. I suoi lavori hanno ricevuto riconoscimenti e premi internazionali e sono stati esposti e/o presentati in prestigiosi spazi espositivi. Dal 2021 con il progetto Immagine Terra realizza workshop fotografici immersivi in contesti naturali, in partnership con enti e istituzioni su tutto il panorama nazionale.

Gli Artisti in mostra, sia che comunichino mediante il reimpiego o il riciclo di materiali presenti in natura, mostrando quanto essa possa donarci senza violarla, sia che ci mostrino la fragilità dell’uomo dinnanzi alla sua grandezza e magnificenza, instaurano con il visitatore un dialogo teso a farci sentire parte di un tutto, un tutto che dobbiamo imparare a rispettare con atteggiamenti consapevoli.

TERRAMADRE
A cura di Francesca Caldari
Palazzo del Capitano, Via Fiorentina, 38 – Bagno di Romagna (FC)
Loggetta Lippi, Piazza Ricasoli, 1 – Bagno di Romagna (FC)
13 giugno 2025 – 13 luglio 2025
Inaugurazione: Venerdì 13 giugno ore 17,00
Orari: sabato: 16,00 -19,00 – Domenica: 10.30-12.30 e 16.30-19.00 – martedì: 20,00-22,30
Per Informazioni: francescacaldari@libero.it – cell. 347.0358274
Con la collaborazione di Romagna Fiere Srl – Denis Art Gallery – Matteo Lucca
Ingresso libero.