(Sesto Potere) – Bologna – 21 giugno 2025 – Dopo anni di impegno radicato in Sardegna, per difendere la bellezza della sua terra d’origine, l’impegno di Ichnusa contro l’abbandono del vetro attraversa il mare e approda a Bologna con la campagna “Se deve finire così, non beveteci nemmeno”. La città universitaria diventa il nuovo teatro di un progetto che unisce sostenibilità e azioni concrete, per trasformare un gesto semplice come il riciclo in un atto di rispetto collettivo.
Perché l’abbandono del vetro è un problema che riguarda tutti, e un piccolo gesto, come raccogliere e affidare al giusto contenitore una bottiglia abbandonata, o impegnarsi a smaltirla correttamente dopo il consumo, se fatto da molti, può generare un cambiamento.
L’arrivo di Ichnusa a Bologna si inserisce in un clima di crescente consapevolezza: secondo una ricerca di AstraRicerche per Ichnusa [1], oltre il 90% degli italiani ha accolto positivamente la campagna lanciata da Ichnusa lo scorso anno, l’83% presta maggiore attenzione allo smaltimento del vetro e il 90% vorrebbe iniziative simili nel proprio territorio.
Un segnale chiaro che ha spinto il birrificio a portare il suo progetto anche al di fuori della sua Sardegna.
Il debutto della campagna nel capoluogo emiliano si è tradotto in una significativa azione di pulizia in alcune delle aree più frequentate e vitali della vita universitaria bolognese: da piazza Verdi, attraversando via Petroni, fino a piazza Aldrovandi.

L’iniziativa è stata realizzata insieme a Legambiente e con il coinvolgimento attivo delle persone di Ichnusa.
Bologna rappresenta solo l’ultima tappa del viaggio che questa primavera Ichnusa ha intrapreso, per sensibilizzare i cittadini contro l’abbandono del vetro. Un percorso iniziato in Sardegna, con giornate di pulizia a Cagliari, Nuoro, Olbia, Sassari e Carbonia, e con il murale “Polpo a Rendere” firmato dall’artista sassarese Andrea D’Ascanio, in arte Sardomuto, a Quartu Sant’Elena.
La campagna ha poi attraversato il mare per approdare a Milano, dove un’affissione urbana nel cuore della movida di Porta Ticinese e un’azione di pulizia nei luoghi simbolo della socialità cittadina hanno lanciato un messaggio forte e chiaro di responsabilità. Il progetto di Ichnusa intreccia arte e azioni concrete sul territorio, trasformando un gesto quotidiano – come smaltire correttamente una bottiglia – in un impegno condiviso per una socialità più consapevole e un futuro più sostenibile.
I COMMENTI
“La Sardegna è il cuore del nostro impegno, ma sappiamo che il problema dell’abbandono del vetro riguarda tutti”, dichiara Paolo Ciccarelli, direttore del Birrificio Ichnusa. “Per questo abbiamo scelto di portare il nostro messaggio anche nella Penisola, approdando a Bologna: una città dal tessuto urbano, culturale e sociale fortemente influenzato dalla presenza di migliaia di studenti, provenienti da tutta Italia e dall’estero, che animano quotidianamente la vita cittadina. In un momento in cui, con l’arrivo della bella stagione, cresce la voglia di stare insieme all’aperto – e con essa, purtroppo, alcuni comportamenti sbagliati – vogliamo lanciare un messaggio chiaro: ogni bottiglia può avere una seconda vita e trasformarsi in un simbolo di rispetto. Non è solo una questione ambientale, è una responsabilità collettiva che possiamo e dobbiamo prenderci insieme”.
“Da anni collaboriamo con Ichnusa condividendo la stessa visione: promuovere una cultura profonda del rispetto per l’ambiente e coinvolgere attivamente le persone in un percorso di cambiamento tangibile e duraturo”, aggiunge Laura Brambilla, responsabile nazionale della campagna “Puliamo il Mondo” di Legambiente. “Le iniziative concrete, dalle giornate di pulizia ai murales, fino all’ultima novità dell’asta benefica delle bottiglie artistiche sono momenti di sensibilizzazione collettiva, occasioni per unire bellezza e responsabilità, e strumenti fondamentali per raccogliere fondi destinati a progetti che educano e proteggono il nostro territorio. È straordinario come un gesto apparentemente piccolo e quotidiano, come recuperare una bottiglia abbandonata, possa trasformarsi in un atto di creatività, in un simbolo di rinascita e in un invito concreto a prendersi cura del mondo che ci circonda”.
L’IMPEGNO INCONTRA L’ARTE: AL VIA L’ASTA BENEFICA PROMOSSA DA LEGAMBIENTE SARDEGNA
Dalla strada all’arte, l’impegno prosegue con un’iniziativa solidale. Quindici bottiglie di vetro abbandonate, recuperate e sanificate, sono state trasformate in pezzi unici da sei artisti sardi –Maurizio Brocca, Chiara Foddis, Marinetti, Teresa Podda, Sardomuto e Stella Ziantoni – grazie alla collaborazione con Urban Center,un’organizzazione interdisciplinare di professionisti, con sede a Cagliari, che vede nell’innovazione e nella creatività gli strumenti per creare cambiamento e per generare miglioramento nei territori.
Le bottiglie sono state donate da Ichnusa a Legambiente Sardegna che promuoverà un’asta benefica online per supportare azioni a sostegno della cultura del rispetto: l’asta prenderà il via il 23 giugno sulla piattaforma Ebay.
L’iniziativa intercetta un’esigenza sentita, in un contesto in cui gli italiani si dimostrano sempre più sensibili al tema del riutilizzo creativo: oltre 3 su 4 (78%) affermano di avere in casa oggetti realizzati con bottiglie di vetro, e il 31% ne apprezza l’estetica oltre al valore ambientale [2].
LE CONCLUSIONI
“Portare il nostro progetto fuori dalla Sardegna è un passo importante per noi”, commenta Daniele Gregorini, direttore artistico di Urban Center. “Con questa iniziativa vogliamo ribadire che l’arte urbana non è solo espressione estetica, ma un linguaggio potente capace di attivare consapevolezza e partecipazione. Le bottiglie d’autore sono simboli di questo messaggio: ogni oggetto, se guardato con occhi diversi, può raccontare una storia di rispetto, cura e rinascita. Il nostro obiettivo è ispirare un cambiamento concreto nei comportamenti quotidiani, perché la bellezza dei luoghi in cui viviamo dipende anche dalle scelte di ciascuno di noi”.
INFO/NOTE
[1] Studio AstraRicerche per il birrificio Ichnusa: l’indagine somministrata a marzo 2025 ha coinvolto un campione rappresentativo di 1.242 persone tra i 18 e i 65 anni residenti in Italia.
[2] Ibidem