Durante la 46a Sessione plenaria del Congresso dei poteri locali e regionali, che si sta svolgendo al Parlamento europeo di Strasburgo, si è svolto un confronto serrato con il Ministro Calderoli sull’applicazione della Carta dell’autonomia locale.
“Una posizione piena di contraddizioni quella del ministro Calderoli e del Governo Meloni, frutto della pesante impronta ideologica che condiziona la riforma sull’autonomia differenziata a cui stanno lavorando – dice Lia Montalti, membro del Congresso e vicepresidente della camera delle regioni. Da un lato, infatti, il governo di Lega e Fratelli d’Italia lascia comuni, province e regioni senza le risorse necessarie per gestire servizi e investimenti, dall’altro vuole mettere in campo una riforma che non ha come obiettivo quello di dare spazio ai territori, garantendo equità e democrazia, ma che rischia solo di determinare maggiori differenze e di creare cittadini di serie A e cittadini di serie B”.
“Questo è il Governo che ha voluto accentrare la ricostruzione post alluvione e la gestione dei risarcimenti per cittadini ed imprese alluvionate, che ancora, a distanza di quasi un anno, non hanno ricevuto un euro – prosegue Montalti – ma allo stesso tempo Meloni e alleati si dichiarano a favore di una maggiore autonomia dei territori, mettendo in campo una riforma che rischia solo di legittimare le diseguaglianze andando a compromettere l’idea stessa di Servizio Sanitario Nazionale pubblico e universalistico.”
“A Strasburgo ho voluto lanciare un grande segnale d’allarme – conclude Montalti. Se la riforma Calderoli andasse avanti si rischierebbe di spaccare in due il paese, aumentando le disuguaglianze e le fragilità tra i cittadini in un tempo di crisi e di transizioni in cui, invece, dovremmo tutti insieme, ad ogni livello di governo, operare per garantire la massima coesione e giustizia sociale”.