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Ausl Romagna, presentato il Progetto “Infermiere di Famiglia e Comunità” nel Distretto di Forlì

(Sesto Potere) – Forlì – 19 marzo 2025 – Grande partecipazione ai primi due incontri di presentazione del progetto “Infermiere di Famiglia e Comunità” nel Distretto di Forlì.

Il nuovo servizio, attivato da Ausl Romagna anche per il territorio comunale di Dovadola, Rocca S. Casciano, Portico di Romagna e S. Benedetto, promosso dal Direttore di Distretto e dell’Ospedale di Forlì, Dott. Francesco Sintoni, dal Direttore del Dipartimento Cure Primarie e Medicina di Comunità Forlì – Cesena, dott. Giuseppe Benati, dal Direttore Cure Primarie Forlì e Cesena, dott. Stefano De Carolis e dal Direttore Infermieristico e Tecnico di Forlì, dott. Andrea Galeotti, è stato presentato nelle serate del 6 marzo presso il Comune di Portico di Romagna, (Sala Polivalente “Iris Versari”) e di lunedì 17 Marzo a Rocca S. Casciano (teatro “Cinema Italia”)

In entrambi gli appuntamenti le sale erano gremite da oltre un centinaio di persone, che si sono dimostrate molto interessate alla nuova figura dell’infermiere di famiglia, progettata per migliorare l’assistenza territoriale e le relazioni con i servizi ospedalieri, la promozione della salute, prevenzione e il coinvolgimento delle comunità, facilitando e garantendo i percorsi di presa in carico e monitorandone gli esiti.

“Il progetto – spiega la Dottoressa Silvia Mazzini, Dirigente delle professioni Infermieristiche presso la Direzione Infermieristica e tecnica – Servizi Territoriali dell’ambito di Forlì – connota l’Infermiere di Famiglia e Comunità come nuova figura progettata per migliorare l’assistenza territoriale e le relazioni con i servizi ospedalieri, la promozione della salute, prevenzione e coinvolgimento delle comunità, facilitando e garantendo i percorsi di presa in carico e monitorandone gli esiti.Una delle peculiarità della funzione è quella di garantire l’anticipazione dei bisogni sociosanitari del territorio e la mappatura delle fragilità sul territorio, anche al fine di contenere lo sviluppo di disabilità dovuta a patologie croniche ed offrire un’assistenza più personalizzata, attraverso una rete di servizi sempre più integrati tra loro. E’ una figura che nasce per intercettare precocemente e prevenire l’insorgenza di problemi di salute, prendendo in carico la comunità e mettendo in rete i diversi professionisti del settore socio-sanitario”.

Durante gli incontri sono stati illustrati i livelli e le funzioni, che rientrano tra le azioni cardine dell’infermiere di famiglia e comunità, sottolineando l’importanza di incentivare la salute su base territoriale, in ambulatorio, a domicilio e nella comunità.Le nuove figure sono state appositamente formate per “affiancare all’attività di cura la prevenzione diretta, ad esempio con richiami per l’attività di screening, e un’assistenza domiciliare evoluta, da attuare in accordo con il medico di medicina generale, che rimane centrale, e in contatto costante con la comunità per intercettare i bisogni specifici di ogni territorio.

A tutti gli eventi erano presenti anche le infermiere di famiglia e comunità, in servizio sul territorio, dott.ssa Gloria Spada e dott.ssa Mariella Pucci, che hanno già iniziato a prendere in carico gli assistiti, presentandosi e rispondendo alle numerose domande dei partecipanti.

I Sindaci di Rocca San Casciano e di Portico, Marco Valenti e Maurizio Monti, hanno ribadito l’importanza di questa nuova figura ed hanno sottolineato come la salute sia una priorità quotidiana per l’Amministrazione comunale, ringraziando l’Azienda sanitaria per la vicinanza al territorio.

Il terzo ed ultimo incontro è previsto per il 24 marzo, a Dovadola, alle ore 17, presso la sede della protezione civile di Dovadola, via Don Nadiani 3.

Ausl Romagna ricorda che l’ ‘Infermiere di Famiglia e Comunità’ è un servizio gratuito, che non opera in situazioni di emergenza e che può essere attivato da cittadini e professionisti, chiamando i numeri 0543/733953 e al cellulare 331.1365786 o scrivendo a ifoc.montone@auslromagna.it.