(Sesto Potere) – Forlì, 9 gennaio. “Vogliamo essere chiari su questa vicenda; il Comune di Forlì ha espresso in più occasioni e nelle sedi opportune la propria contrarietà all’aumento delle rette a carico di anziani e disabili ricoverati nelle strutture protette per persone non autosufficienti. Siamo certi che i gestori siano alle prese con forti difficoltà dettate dall’aumento dell’inflazione e dei costi delle materie prime, ma riteniamo che questo aumento di spesa non possa e non debba in alcun modo essere fatto ricadere sulle spalle delle famiglie.”
L’assessore al welfare e politiche per la famiglia, Barbara Rossi, chiarisce la posizione del Comune di Forlì all’indomani della polemica scoppiata con l’approvazione di una delibera di giunta regionale che comporterà, a decorrere dal 1° gennaio 2024, un aumento di 4,10 euro al giorno, per un totale di 123 euro al mese, del servizio per anziani e disabili non autosufficienti, ricoverati nelle case protette. A fine 2024, quindi, le famiglie spenderanno 1.500 euro in più.
“Anche oggi, in sede di ufficio di presidenza della CTSS della Romagna, ho ribadito che non è questa la strada giusta da seguire per risolvere la grave questione dell’aumento dei costi a carico dei gestori, soprattutto in un momento così difficile per i bilanci delle nostre famiglie e in un territorio come il nostro, duramente colpito dall’alluvione. L’inflazione ha diminuito il potere di acquisto di tutti e la nostra comunità si sta rialzando da un evento che l’ha messa a dura prova. Questi aumenti tariffari” – conclude l’assessore Rossi – “rappresentano il colpo di grazia per le famiglie e i loro assistiti. Chiediamo quindi alla Regione Emilia Romagna di ripensarci e intervenire con risorse proprie per evitare rincari sulle famiglie, al netto delle richieste legittime dei gestori.”
Sull’argomento l’assessore Barbara Rossi si è confrontata più volte con il consigliere regionale Massimiliano Pompignoli che parla di “una decisione inaccettabile, che rischia di mettere in ginocchio le famiglie di anziani e disabili in un momento storico particolarmente difficile, in cui l’inflazione corre e i costi di energia e materie prime aumentano. Ma, soprattutto, si tratta di una scelta che dimostra la scarsa capacità della giunta Bonaccini di utilizzare al meglio le risorse del Fondo Regionale per la Non Autosufficienza, recentemente incrementato di 18 milioni e caratterizzato da avanzi importanti. A cosa servono queste risorse se poi non vengono spese e utilizzate per aiutare i nostri cittadini e le persone più fragili? Oltretutto” – aggiunge Pompignoli – “mi risulta che questa decisione sia stata assunta dalla Regione in totale autonomia, senza una condivisione preventiva con i sindacati che hanno preso pubblicamente le distanze da un provvedimento ingiusto e gravissimo, che punta alle tasche delle persone più fragili e delle loro famiglie.”