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Aumento dello stress o burnout: il principale effetto sulla salute mentale post-pandemia in Emilia-Romagna

(Sesto Potere) – Bologna – 4 aprile 2025 – La pandemia ha avuto un impatto notevole sugli Italiani.  Un recente sondaggio condotto dal portale ‘Unobravo’, centro medico di psicologia online, evidenzia infatti che il 41% vive con maggiore ansia sociale e paura delle folle, dopo il periodo di isolamento nel 2020.

Ma quali sono gli effetti sulla salute mentale della popolazione emiliano-romagnola e quali nelle altre regioni? Per rispondere a questa domanda, Unobravo ha intervistato 924 italiani sulla salute mentale, sull’accessibilità delle risorse e sull’impatto del lavoro a distanza. Lo studio ha inoltre evidenziato gli effetti a medio termine dello stile di vita e del modo di pensare della popolazione.

Sebbene il 66,5% degli intervistati attribuisca maggiore priorità alla salute mentale rispetto al pre-pandemia, permangono disparità territoriali significative.

In Emilia-Romagna, l’aumento dello stress e del burnout emerge come la problematica principale. Questa regione, caratterizzata da un elevato dinamismo economico e sociale, potrebbe riflettere il peso di una popolazione particolarmente impegnata nel raggiungimento degli obiettivi, sia a livello professionale che personale. 

Analizzando più da vicino l’impatto dello smart working, nonostante il 73% dei lavoratori emiliano-romagnoli si opponga a un ritorno completo in presenza, lo studio di Unobravo conferma che uno degli effetti collaterali più significativi nella regione resta, ancora una volta, l’incremento dello stress e del burnout. 

Questo potrebbe essere dovuto alla difficoltà di separare la vita professionale da quella privata, un aspetto che lo smart working può accentuare, portando a una sovrapposizione di orari e ad un maggiore carico emotivo, che aumenta il rischio di stress e affaticamento mentale.

In alcune regioni, come Basilicata, Calabria, Campania, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Lombardia, Sicilia, Toscana, Trentino-Alto Adige, Umbria e Valle d’Aosta, gli intervistati dichiarano che il disagio si manifesta principalmente sotto forma di solitudine o isolamento sociale.

Infine, altre realtà, quali Abruzzo, Molise, Sardegna e Veneto, riferiscono che è la difficoltà di mantenere un equilibrio tra vita lavorativa e privata a indicare le tensioni quotidiane. un tema che è diventato particolarmente rilevante in un contesto in cui lo smart working e l’adattamento alle nuove modalità di lavoro sono diventati la norma. 

 Link allo studio completo: https://www.unobravo.com/dati/5-anni-dal-covid-19