(Sesto Potere) – Bologna – 9 aprile 2024 – Sono 23 i cooperatori e le cooperatrici provenienti dalla Romagna che sono stati eletti nel nuovo consiglio di Confcooperative Emilia-Romagna.
La votazione è avvenuta ieri pomeriggio a Bologna nel corso dell’assemblea che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone provenienti da tutta la Regione e durante la quale è stato confermato Francesco Milza (nella foto in alto) alla presidenza per il terzo mandato consecutivo (con il 97% dei voti raccolti a scrutinio segreto, come previsto dallo statuto per il terzo mandato).
Durante la parte privata, che si è svolta nel pomeriggio, i delegati provenienti dai territori hanno potuto portare la propria testimonianza e poi eleggere il nuovo consiglio.
Dei 23 consiglieri provenienti da Confcooperative Romagna 8 sono di Ravenna, 9 di Forlì-Cesena e 6 di Rimini.
Questo l’elenco completo: Cesare Bagnari, Aristide Castellari, Carlo Dalmonte, Giuseppe Gambi, Mirella Paglierani, Roberto Savini, Doriana Togni, Davide Vernocchi, Mauro Fabbretti, Maria Giulia Fellini, Andrea Galli, Pierangelo Laghi, Paolo Lombardi, Mauro Marconi, Mauro Neri, Alessandro Pederlli, Maurizia Squarzi, Otello Cenci, Giuseppe Fontana, Valerio Giorgis, Emanuela Magnani, Corrado Monti, Mirca Renzetti.
Milza è stato incaricato per il suo terzo mandato alla presidenza di Confcooperative Emilia Romagna dopo le precedenti riconferme avvenute nel 2016 e nel 2020.
Attualmente Confcooperative Emilia Romagna riunisce 1.491 cooperative con 226.327 soci, 90.038 occupati e 16,9 miliardi di euro di fatturato.
Nel corso dei lavori è intervenuto anche il forlivese Maurizio Gardini, (nella foto a lato), presidente nazionale di Confcooperative , che ha dichiarato: “La cooperazione è il soggetto ideale dell’Economia Sociale, perché tiene insieme la parte economica e la funzione sociale. Tutte le cooperative, di ogni settore produttivo e dei servizi, sono a pieno titolo attori protagonisti dell’Economia Sociale. Occorre irrobustire la strategia europea su questo fronte, perché serve un quadro normativo e fiscale adeguato, che incentivi e non scoraggi le nostre imprese. Perché laddove tutti fuggono, come ad esempio nelle Aree Interne che rappresentano il 58% del Paese, laddove il sistema capitalistico non ha interesse ad investire, ecco proprio lì – ha detto Gardini – c’è qualcuno come le cooperative che si fa carico di promuovere lavoro sicuro e di qualità, sviluppo e benessere, tenendo insieme le comunità e costruendo un nuovo futuro. Questa è l’Economia Sociale incarnata dalla cooperazione, questa è la missione che vogliamo continuare a portare avanti e per la quale occorre il supporto di tutto il sistema cooperativo emiliano-romagnolo”.