(Sesto Potere) – Cesena – 6 giugno 2024 – Arrivando in Biblioteca Malatestiana e nella Sala Sozzi del Palazzo del Ridotto i cesenati si imbattono, ormai da qualche giorno, in alcune opere d’arte che nel corso dell’anno sono state assolute protagoniste di percorsi espositivi particolarmente apprezzati dal pubblico: si tratta di due versioni di “LEI”, tratte dall’installazione a cura dell’artista Mauro Drudi, allestita fino a febbraio nella chiesa di Sant’Agostino (piazza Aguselli), e oggi collocate sulla parete maggiore della Malatestiana, e di due espressioni artistiche di Mauro Pipani, parte di un ciclo di opere eseguite “sit specific” per la mostra “Spazi di un paesaggio” allestita presso la ex chiesa di Santo Spirito.
Collocando le quattro opere in Malatestiana e al Ridotto, luoghi destinati alla produzione e fruizione di cultura dove i cesenati si incontrano, studiano e partecipano ad eventi di promozione e valorizzazione della cultura stessa, l’Amministrazione comunale ha voluto rendere grazie a Drudi e Pipani dando seguito al particolare successo riscontrato dalle due mostre allestite in altrettanti luoghi affascinanti in cui il visitatore si immerge in quella che è la vera essenza dell’arte.
Le opere donate da Mauro Pipani al Comune rappresentano una ricerca del paesaggio trasfigurato contemporaneo ricco di spunti evocativi che appartengono al territorio collinare e marino. Si tratta di una complementarità cara all’artista cesenate: due spazi di un paesaggio “che si equivalgono in contrappeso per emozioni pittoriche”. Le due grandi opere collocate sulla parete d’ingresso del palazzo del Ridotto e allestite in modo ravvicinato creano un dittico pittorico unico. La ricerca paesaggistica dell’artista sul paesaggio è di lunga data e queste due opere rappresentano il sunto formale della sua maturità artistica. Una ricerca costruita con materiali “poveri” ma che riportano alla luce tutta la contemporaneità di un linguaggio pittorico unico slegato da contesti tradizionali accademici.
Le opere donate da Mauro Drudi sono un omaggio all’universo femminile. La donna: Drudi da tempo l’ha scelta quale protagonista assoluta delle sue opere, luce e travaglio interiore continuo, la sente nei momenti e motivi storicamente considerati positivi o negativi. L’Annunziata è l’archetipo dalla quale discendono tutte le donne in esposizione, tuttavia ognuna di esse narra un suo mondo compiuto, è espressione di una propria storia carica di dolore, dolcezza, emozioni. I ritmi cromatici, in special modo quelli che alludono e interpretano la donna positiva, sono lenti, piatti e, ad esempio, il celeste è purezza, spiritualità. Il disegno si svolge a larghe volute, come se l’immagine compaia per essere ammirata.