mercoledì, Febbraio 5, 2025
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Art City Bologna ai Giardini Margherita con mostre, performance, installazioni e un progetto di arte pubblica 

(Sesto Potere) – Bologna – 5 febbraio 2025 – Il dialogo tra arte, natura, comunità e innovazione passa dai Giardini Margherita che diventano uno dei centri dell’edizione 2025 di ART CITY Bologna grazie ai tanti progetti sviluppati dalle varie realtà culturali da anni impegnate insieme al Comune di Bologna in azioni di rigenerazione di questo luogo speciale per la città.

A dare vita ad un vero e proprio hub culturale nel verde sono le Serre dei Giardini animate da Kilowatt, l’associazione Re-use with Love e il duo artistico Antonello Ghezzi che da tempo ha il proprio atelier nella Palazzina Liberty di Piazzale Jacchia.

Tutti e tre gli operatori contribuiscono al cartellone di ART CITY Bologna con progetti speciali che rientrano in un sistema di azioni per la valorizzazione del verde pubblico, del patrimonio e della creatività all’interno di uno dei giardini urbani più amati di Bologna. Un progetto che coniuga arte, cultura e solidarietà per restituire alla città uno spazio pubblico vivo e dinamico.

Arte e solidarietà si incontrano alla Centrale reuse dei Giardini Margherita dove Re-use with Love apre per la prima volta al pubblico lo spazio riqualificato della ex cabina Enel, luogo in cui l’associazione di beneficenza ha realizzato la sua nuova sede per offrire alla città un centro culturale legato al riuso e alla solidarietà
Qui è allestita, nei giorni di ART CITY Bologna, RE(un)dressed di Luca Maria Castelli a cura di Simona Pinelli una mostra fotografica che presenta un’indagine sulla bellezza della forma umana, come unico, vero rimedio a tutto, simbolicamente rappresentato dall’archetipo del corpo femminile. Redressed significa rimediare, riparare, porre rimedio; Undressed significa svestito, spogliato, nudo. Partendo da questo “gioco di parole”, nasce RE(un)dressed, un’esposizione di circa 30 opere fotografiche in cui Castelli scandaglia il corpo in tutta la sua eleganza e la sua armonia,, con una straordinaria attenzione al dettaglio e alla narrazione visiva in un’atmosfera sospesa tra sensualità e ironia.
Il 4 e 5 febbraio prende vita l’azione artistica di gruppo Reuse for mother nature: un messaggio in difesa dell’ambiente che si diffonde attraverso la creazione di un’opera d’arte pubblica supportata dalla piattaforma Inside Out Project, parte del più grande progetto di arte partecipativa al mondo, ideato dallo street artist e fotografo francese di fama mondiale JR, che ha raggiunto tutti i continenti invadendo gli spazi pubblici di oltre 150 paesi.
I ritratti in bianco e nero di oltre 200 bolognesi sono stati stampati su carta manifesto di grandi dimensioni e verranno incollati (con colla rigorosamente biodegradabile) sulla strada di accesso del Parco dei Giardini Margherita che conduce all’ex Cabina elettrica ed allestiti all’esterno dell’edificio. Effimero per sua natura, il progetto prevede la distruzione dell’installazione ad opera di agenti atmosferici ed interventi umani.
Venerdì 7 febbraio alle 21 l’artista Claudiano JPG presenta Il Bambino Interiore nella Secret Gallery della Centrale, una mostra che esplora la complessità del mondo adulto attraverso un linguaggio diretto, senza filtri, tipico dell’età infantile. Collage su tela e installazioni ritraggono persone comuni, topi e icone pop a fare i conti con una realtà spiazzante e cinica dove, con gli occhi di un bambino ingenuo e spietato, l’artista osserva la realtà che lo circonda, cercando possibili interpretazioni e trovando principalmente delusioni.
Sabato 8 febbraio in occasione della ART CITY White Night, Re-use with Love presenta in contemporanea le due mostre esposte alla Centrale e in due momenti della serata – alle 22 e alle 23 – ci sarà l’accompagnamento di Vita Nuova di Marianne Gubri, una performance di musica e mindfulness per arpa elettrica a lume di candela.
Domenica 9 febbraio, dalle 16 alle 20nel lago e nello Chalet dei Giardini Margherita si terrà l’evento effimero Sante, a cura del duo artistico Cuoghi Corsello, in collaborazione con Studio Carlotta Pesce e Re-use with Love. Concepito per le acque del Lago dei Giardini Margherita, l’evento esplora “anime affini alle virtù dei santi”: artisti visivi, musicisti, performer e curatori sono invitati a misurarsi in totale libertà con la profondità del lago. Interverranno: Bianca Zueneli, Claudio Corsello, Davide Bertocchi, Dina Loudmer, Gioele Maleandri, Giovanni Copelli, Italo Zuffi, Margherita Morgantin, Mariavittoria Pagani, Michele Fontana, Monica Cuoghi, Ottavia Zanello, Rebecca Griffith, Samuele Bartolini, Stefania Galegati, Viola Cenacchi, Zheng Ningyuan.

Le iniziative promosse ai Giardini Margherita rappresentano un modello di rigenerazione urbana che valorizza il patrimonio artistico e naturale del parco, coinvolgendo la comunità in un’esperienza unica e condivisa come avviene alla Serra Madre dei Giardini Margherita, il centro di produzione artistica di Kilowatt, che partecipa ad ART CITY presentando insieme a Traditum Est la mostra personale Like an aggressive river dell’artista Eva Papamargariti a cura di Ruth Beraha e Marta Papini. Opening venerdì 7 febbraio alle 17 alla presenza dell’artista e delle curatrici per All that now flows through us un’installazione a cinque canali che fin dal titolo trae ispirazione da Le onde, uno dei testi più sperimentali di Virginia Woolf. Nei cinque video si alternano frammenti di vita quotidiana ripresi dall’artista col proprio cellulare, corpi modellati in 3D che sembrano chimere in continua metamorfosi, paesaggi naturali e paesaggi creati artificialmente che si susseguono rendendo impossibile riconoscere gli uni e gli altri, lasciando nel pubblico l’impressione di un deja-vu, di un malfunzionamento del sistema.

Si inserisce in ART CITY Bologna anche il progetto La Palazzina dei Sogni promosso dal Settore Cultura e Creatività del Comune di Bologna e realizzato dal Nadia Antonello e Paolo Ghezzi che trasformano il Piazzale Jacchia in luogo di partenza per un’esperienza unica: un viaggio cosmico che invita a guardare oltre le differenze e a sentirsi uniti sotto lo stesso cielo stellato. Le pareti del ponteggio che riveste la Palazzina Liberty sono coperte da un gigantesco collage di immagini astronomiche, un mosaico che racconta la relazione dell’umanità con l’universo, da varie prospettive del globo terrestre. Nascosta tra le stelle, inoltre, l’opera Shooting stars offre un’esperienza magica e interattiva. Grazie a una collaborazione con l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) e all’agenzia bolognese Likeyou, un fascio luminoso si accende ogni volta che una stella cadente attraversa il cielo sopra il Mediterraneo. Un’occasione unica per esprimere i propri desideri e sentirsi parte di un universo più grande.
Maggiori info: artcity.bologna.it