(Sesto Potere) – Cesena/Rimini – 4 dicembre 2024 – Nell’ambito di più vasti controlli in materia venatoria e tutela delle specie particolarmente protette disposti dal Gruppo Carabinieri Forestale di Forlì-Cesena (e Rimini), i dipendenti Nuclei CCF di Santa Sofia, Sarsina, Verghereto e Rimini hanno individuato e deferito alla locale Autorità Giudiziaria un bracconiere reo di aver sparato ed ucciso un rarissimo esemplare di Ibis Eremita in zona montana della provincia di Forlì, successivamente raccolto dal trasgressore e trasportato presso la sua abitazione.
L’Ibis Eremita è un uccello pelecaniforme, un tempo piuttosto diffuso lungo le zone rocciose e le scogliere dell’Europa meridionale, attualmente versante in condizioni di serio rischio di estinzione su scala mondiale. In particolare tale specie è stata inserita nella lista rossa dell’IUCN (international union for the conservation of nature and natural resource), nonché nell’allegato A della convenzione CITES, giacché ritenuta gravemente minacciata di estinzione a causa di reiterati fenomeni di caccia di frodo e conseguente distruzione del suo habitat.
Per tali ragioni all’attualità permangono solo pochissime colonie isolate della citata specie, ragion per cui sono in fase di studio o di attuazione vari programmi e progetti di reintroduzione dell’Ibis Eremita nel suo ambiente originario, tra i quali spicca il progetto “life20 Ibis Eremita”. A tal fine questa particolare specie di volatile viene continuamente monitorata mediante l’installazione di piccoli trasmettitori applicati al dorso dell’animale, a loro volta restituenti sostanziali informazioni in ordine agli spostamenti, nonché sull’eventuale morte improvvisa dell’animale.
Ebbene, proprio grazie all’analisi delle citate informazioni, è stato possibile generare una mirata indagine da parte dei Carabinieri Forestale della provincia di Forlì-Cesena, i quali hanno analizzato gli input derivanti dal segnale di morte di tale specie (trasmesso dal ricevitore installato sull’esemplare di Ibis Eremita abbattuto e denominato “Puck” che, unitamente ad altri 13 esemplari, aveva raggiunto la zona appenninica della valle del Savio il 23 novembre scorso, ivi stazionando per diverse ore).
Tuttavia nel pomeriggio del 24 novembre “Puck” è stato abbattuto a fucilate.
Ricevuta segnalazione dettagliata dai responsabili del progetto “Waldrappteam” (deputati al monitoraggio e geolocalizzazione della predetta specie protetta), i Carabinieri Forestali hanno immediatamente avviato l’attività info-investigativa, ovviamente coordinata dalla locale Procura della Repubblica, e venivano pertanto avviate proficue perquisizioni.
Perquisizioni culminate con il rinvenimento di elementi ritenuti utili alle indagini, procedendo, altresì, al sequestro di un fucile da caccia calibro 12, 160 cartucce stesso calibro, nonché reperti biologici riconducibili all’esemplare di Ibis abbattuto.
Al termine degli accertamenti veniva, pertanto, deferito un bracconiere responsabile di aver proceduto all’abbattimento di animale particolarmente protetto, deterioramento significativo alla popolazione di una specie animale minacciata di estinzione, uccisione ingiustificata di animali, detenzione di munizioni non denunciate.
Veniva altresì applicata la misura accessoria del ritiro cautelare di tutte le armi e munizioni detenute e della licenza di caccia finalizzato all’emissione di un provvedimento prefettizio di revoca del titolo e di divieto detenzione armi/munizioni.