mercoledì, Agosto 20, 2025
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Anche il vice sindaco di Ravenna alla cerimonia in memoria di Tonino Spazzoli

(Sesto Potere) – Ravenna – 20 agosto 2025 – Alla presenza dei familiari e delle associazioni combattentistiche e d’arma, dell’Associazione nazionale carabinieri di Ravenna cha ha portato il gonfalone della città di Ravenna decorata di Medaglia d’oro al valor militare, e del vice sindaco del Comune di Forlì, Vincenzo Bongiorno, si è tenuta la cerimonia di commemorazione del martirio di Tonio Spazzoli al cippo all’argine destro del Ronco a Coccolia che ne ricorda il sacrificio.

Repubblicano antifascista venne trucidato il 19 agosto del 1944 non prima di avergli riservato il dolore di vedere il corpo del fratello Arturo appeso a un lampione di Piazza Saffi a Forlì insieme a quelli di Silvio Corbari, Iris Versari e Adriano Casadei, tutti uccisi il giorno prima.

Ieri mattina, al cippo si è tenuta la tradizionale cerimonia commemorativa. A 81 anni dalla sua uccisione per mano dei nazifascisti, la città ha voluto ancora una volta rendere omaggio alla figura di Spazzoli e al sacrificio suo, del fratello Arturo e dei compagni della Banda Corbari.

Nel suo intervento, il vice sindaco Fusignani ha ricordato l’importanza della memoria e l’urgenza di difendere i principi fondanti della Repubblica.

«Come ogni anno, il 19 agosto ci ritroviamo qui, davanti al cippo che ne ricorda il martirio, per commemorare Tonino Spazzoli. Sono passati 81 anni da quel tragico 19 agosto 1944, quando i fucili della barbarie nazista, sostenuti dalla viltà fascista, chiusero per sempre gli occhi di Tonino», ha detto il Vice Sindaco. «Ma i suoi occhi hanno continuato a vedere, attraverso quelli di tanti romagnoli e romagnole che hanno scelto di tenere ben aperti i propri, affinché la luce della ragione accendesse le coscienze», ha aggiunto.

«E quelle coscienze si accesero davvero, dando la spinta decisiva per porre fine a vent’anni di un regime infame e violento. Un regime che solo il fanatismo più cieco, o il disprezzo totale per i valori universali della Repubblica, può ancora oggi rimpiangere o tentare di riabilitare come un momento di onore», ha proseguito Fusignani.

«La storia di Tonino, insieme a quella del fratello Arturo e dei compagni della Banda Corbari, è una testimonianza di coraggio, dedizione e amore per la libertà e la giustizia. In un tempo in cui riemergono simboli, linguaggi e nostalgie che pensavamo superati, ricordare questi valori diventa più che mai urgente», ha sottolineato.

«La loro lotta contro il fascismo, il loro sacrificio per la democrazia, ci chiamano a essere cittadini vigili e consapevoli, pronti a difendere con forza quei principi su cui è nata la nostra Repubblica», ha continuato Fusignani.

«Una Repubblica fondata sui valori mazziniani di libertà, uguaglianza e giustizia: principi incompatibili con ogni ideologia totalitaria, che mira a zittire la voce dei cittadini e imporsi con la forza», ha ricordato.

«I valori di Mazzini, che hanno ispirato la nostra Costituzione, ci ricordano che la democrazia è un bene fragile, prezioso, da proteggere giorno dopo giorno. Lo sapeva bene Randolfo Pacciardi, politico e antifascista, che da mazziniano non esitò a schierarsi con determinazione nella lotta contro il fascismo», ha aggiunto ancora il vice sindaco.

«Purtroppo, oggi vediamo con preoccupazione il ritorno di ideologie che si rifanno al fascismo e al nazionalismo estremo. E non possiamo ignorare il fatto che anche nel nostro Paese manchi, da parte delle istituzioni, la volontà o il coraggio di condannare con fermezza certi rigurgiti, soprattutto tra le giovani generazioni», ha ammonito Fusignani.

«È per questo che il ricordo dei fratelli Spazzoli e della banda Corbari è oggi più attuale che mai. Ci richiama alla vigilanza, a non abbassare la guardia, a difendere con determinazione i valori democratici su cui è nata la nostra Repubblica, figlia del Risorgimento e costruita anche grazie al loro sacrificio», ha dichiarato.

Nella parte conclusiva del suo intervento, il vice sindaco ha voluto lasciare un messaggio chiaro e diretto.

«La memoria di Tonino Spazzoli e dei suoi compagni non è soltanto un tributo al passato, è un monito per il presente e una responsabilità per il futuro. Non serve nostalgia, serve coscienza. Davanti a chi semina odio, davanti a chi riscrive la storia o ne nega le pagine più buie, non possiamo permetterci il silenzio. Ricordare significa scegliere. E noi abbiamo scelto: mai più fascismo, mai più odio, mai più violenza», ha affermato con fermezza. «Perché la libertà non si eredita. Si difende. Ogni giorno», ha concluso.