(Sesto Potere) – Bologna – 20 giugno – Sono 600 i giardini storici dell’Emilia-Romagna che saranno inseriti nell’apposito Catalogo nazionale realizzato con l’obiettivo di salvaguardare e valorizzare la loro presenza sul territorio, anche per orientare le future azioni di studio e le attività di pianificazione paesaggistica.
Senza tralasciare le misure destinate ad assicurarne la migliore conservazione possibile, a fronte della loro strutturale fragilità per effetto dei cambiamenti climatici.
A questo scopo la Giunta regionale dell’Emilia-Romagna, su proposta dell’Assessorato alla Cultura e Paesaggio, ha approvato lo schema di accordo con il MIC (Ministero della Cultura) relativo all’intervento di catalogazione di parchi e giardini storici dell’Emilia-Romagna, finanziato con 180mila euro del Pnrr.
Il progetto complessivo coinvolge tutte le Regioni e Province autonome italiane per un totale di 3 milioni di euro e si propone di avviare un processo volto a individuare, quantificare e descrivere i parchi e giardini storici, nonché a catalogarli, in modo da garantire una più efficace conoscenza, salvaguardia e valorizzazione, favorendo l’implementazione del Catalogo generale nazionale dei beni culturali.
Nel 1981 la Carta di Firenze dei giardini storici ha riconosciuto a queste realtà una ben precisa patente nell’ambito del patrimonio culturale. Richiamandosi ai principi ispiratori della Carta di Venezia, il giardino viene considerato un “monumento”, la cui componente è in prevalenza vegetale, dunque “vivente”, e in quanto tale soggetto al deterioramento e al rinnovamento.
Il giardino “presenta un interesse pubblico” ed è risultato di un equilibrio “nell’andamento ciclico delle stagioni, fra lo sviluppo e il deperimento della natura e la volontà d’arte e d’artificio che tende a conservarne perennemente lo stato”. Ed è al tempo stesso “testimonianza di una cultura, di uno stile, di un’epoca”.
Per realizzare il nuovo Catalogo generale dei beni culturali saranno presi in considerazione parchi e giardini, sia pubblici sia privati, che rivestano un interesse sotto il profilo storico, artistico, architettonico, botanico e paesaggistico, non necessariamente dotati di un provvedimento di tutela.
Nelle foto: Villa Spalletti Trivelli, Casalgrande (Re) – foto Falleni; Villa Sorra, Castelfranco Emilia (Mo) – foto Ghedini; e Parco Ducale, Parma – Foto Ghedini.