(Sesto Potere) – Forlì – 9 luglio 2025 – “La rigenerazione urbana rappresenta una leva strategica per il futuro delle politiche territoriali regionali. È fondamentale che progetti validi e coerenti con gli obiettivi di sviluppo non vengano esclusi a causa della limitata disponibilità di risorse. Con la risoluzione che abbiamo presentato, chiediamo alla Giunta un impegno ulteriore per garantire equità nell’accesso ai finanziamenti e fornire un sostegno concreto ai Comuni, in particolare a quelli che si trovano in maggiore difficoltà.” Così la consigliera regionale del Partito Democratico Valentina Ancarani, (nella foto), prima firmataria, e il Capogruppo PD Paolo Calvano in merito alla risoluzione depositata in Regione con cui si chiede alla Giunta di valutare la possibilità di incrementare le risorse disponibili per il Bando Rigenerazione Urbana 2024.
Il bando, con una dotazione iniziale di 26,3 milioni di euro, ha visto la presentazione di ben 160 candidature da parte degli enti locali, segno di un forte interesse e della crescente attenzione per la rigenerazione del patrimonio urbano esistente. Tuttavia, solo 49 proposte sono state dichiarate ammissibili e, di queste, 28 effettivamente finanziate.
“Una partecipazione così ampia dimostra quanto il tema sia sentito e quanto i territori siano pronti a investire in spazi pubblici, edifici dismessi, ex scuole e piazze da trasformare in hub culturali, centri sociali, biblioteche, residenze temporanee o luoghi di aggregazione sportiva e comunitaria – affermano i consiglieri del Pd –. Ma è altrettanto evidente che servono più risorse per non vanificare gli sforzi di progettazione di tanti Comuni”.
Con la risoluzione, si chiede inoltre alla Giunta de Pascale di prevedere in futuro strumenti di accompagnamento tecnico, per sostenere in particolare i piccoli Comuni che, pur avendo idee e visioni, spesso non dispongono di strutture tecniche adeguate alla complessità delle progettualità richieste.
“Se vogliamo davvero raggiungere l’obiettivo di azzerare il consumo di suolo entro il 2050, come stabilito dalla Legge Regionale 24/2017, dobbiamo continuare a puntare su rigenerazione, recupero e riuso del patrimonio esistente – concludono Ancarani e Calvano–. Per questo serve una Regione che accompagni i territori, rafforzi la coprogettazione e investa in modo strutturale nella qualità urbana e nella coesione sociale”.