(Sesto Potere) – Roma – 11 novembre 2023 – Dopo i noti fatti delle alluvioni in Emilia-Romagna e Toscana (solo per citare gli ultimi fatti gravi) una delegazione della Società Italiana di Geologia Ambientale, è stata ricevuta ed ascoltata dal Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, (nella foto in alto), nella sede del Ministero.
All’incontro era presente anche lo staff del Ministro. Gli esponenti della SIGEA hanno consegnato dodici proposte al Ministro.
“Abbiamo chiesto: l’istituzione della Giornata Nazionale della Geodiversità; incentivare, con finanziamenti pubblici di attività che garantiscano una maggiore fruizione delle aree protette e dunque sostenere economicamente occasioni di svago e sport lento nei boschi e nelle aree verdi delle aree protette; installare nelle città turistiche, a cura del gestore dei servizi idrici, di fontanelle raggiungibili con un percorso massimo di 500 metri. Il sistema deve prevedere un’attivazione dell’erogazione a interruttore e la possibilità di far abbeverare anche gli animali da compagnia. Con piccoli accorgimenti andiamo ad incidere positivamente sullo spreco della risorsa acqua”: ha annunciato, Antonello Fiore, (nella foto a lato) geologo e Presidente Nazionale della Società Italiana di Geologia Ambientale – SIGEA. Nell’occasione è stato chiesto anche di promuovere una campagna di sensibilizzazione e informazione su tutto il territorio nazionale in merito al risparmio idrico nel settore dell’agricoltura con riutilizzo di acque reflue e con il coinvolgimento della figura dell’imprenditore agricolo attraverso le associazioni di categoria.
“Durante l’incontro con il Ministro Pichetto Fratin – ha continuato Fiore – una delegazione della Società Italiana di Geologia Ambientale (SIGEA) ha presentato le attività di divulgazione culturale e scientifica rivolta a sensibilizzare l’opinione pubblica, e in particolare i più giovani, sui temi della prevenzione dai rischi geologi e dell’adattamento ai cambiamenti climatici. Come SIGEA siamo convinti sia necessario potenziare e sostenere in tutti i modi la conoscenza dei pericoli del territorio e nello stesso tempo trovare le giuste azioni di tutela e valorizzazione del nostro patrimonio naturale; azioni queste che potranno garantire salute e benessere al popolo italiano. La prevenzione e la mitigazione degli effetti dei pericoli naturali (alluvioni, frane, terremoti, eruzioni vulcaniche, mareggiate), sulla popolazione e il sistema
economico costituisco una delle sfide più rilevanti. La mancata prevenzione rischia di esporre il Paese a uno scenario di forte fragilità, con conseguenze attuali e futuro per il sistema ambientale, sociale ed economico”.
A parere della della SIGEA infrastrutture, tecnologia, risorse umane e consapevolezza della popolazione sono i punti di forza sui quali puntare in maniera coordinata e integrata per affrontare e mitigare queste fragilità.
“Abbiamo presentato al Ministro, che ringraziamo per la disponibilità, proposte riguardanti i temi della promozione della cultura ambientale e paesaggistica, dell’educazione ambientale, della mitigazione degli effetti del cambiamento climatico; dello sviluppo delle buone pratiche per la mitigazione effetti dei rischi naturali”: ha aggiunto Fiore.
La Società Italiana di Geologia Ambientale, ha chiesto una Mappatura, su tutto il territorio nazionale, della rete fognaria per acque bianche, ma ha avanzato proposte anche in merito alla caratterizzazione e mitigazione del “rischio gas radon”.
Sulla mitigazione del rischio geo – idrogeologico, la SIGEA, ha chiesto di incentivare la figura del meteo – reporter.
“Abbiamo chiesto anche la Mappatura della rete di fogna bianca con interventi programmati di pulizia – ha continuato Fiore – manutenzione e potenziamento – Chiesta anche la mappatura degli alberi a rischio schianto nei centri urbani e negli spazi organizzati, aperti al pubblico. Avviare, dunque studi per analizzare scientificamente le cause di crolli di alberi e alberature. E sulla Mitigazione dei pericoli naturali, abbiamo presentato molteplici proposte per la caratterizzazione e mitigazione del “rischio gas radon”.
Ovvero, è stato chiesto di inserire il “rischio gas radon” tra i parametri da definire e monitorare nell’ambito di qualsiasi studio di pianificazione territoriale, anche nell’ambito di una progettazione di un immobile ricadente in aree a rischio, o ancora prevedere l’obbligatorietà della valutazione del rischio Radon per tutti gli immobili presenti all’interno di aree a rischio e del monitoraggio.
“Abbiamo chiesto di uniformare i criteri di valutazione del “rischio gas radon” tra le varie regioni. Abbiamo chiesto che il Ministero destini fondi alle Regioni per formare personale con ruolo di meteo – reporter. Il meteo – reporter avrebbe il compito di monitorare l’evoluzione delle condizioni di rischio geo – idrogeologico, idraulico, geomorfologico, durante fenomenologie estreme – ha spiegato Antonello Fiore – Abbiamo chiesto, al punto nove, che il Ministero destini fondi alle Autorità di Distretto e alle Regioni con lo specifico obiettivo di monitorare l’evoluzione delle condizioni di rischio geo – idrogeologico, idraulico e geomorfologico, durante fenomenologie estreme, attraverso il potenziamento della rete monitoraggio idro – meteo – climatologica. Abbiamo anche chiesto di incidere sulla consapevolezza della pericolosità geo – idrogeologica. Infatti al punto 10 delle nostre 12 proposte, c’è la richiesta di destinare fondi alle Autorità di Distretto, con lo specifico obiettivo di valutare sul reticolo idrografico le buone condizioni di officiosità idraulica e di individuare i programmi di intervento prioritari per la manutenzione dei corsi d’acqua”.
Al punto 11 la richiesta che i Certificati di destinazione urbanistica debbano contenere specifiche informazioni circa il grado di pericolosità dei fenomeni naturali come alluvioni, frane, terremoti, eruzioni vulcaniche, riportato dalle cartografie ufficiali redatte dagli Enti Pubblici di ricerca, dalle Autorità di Bacino Distrettuali e adottati dalle Regioni di riferimento. Con la modifica del Testo Unico dell’Edilizia per alcune parti.
Ed infine, al punto 12, la richiesta di incentivare la partecipazione e la trasparenza in merito al Piano Nazionale delle Bonifiche. SIGEA ha chiesto di incentivare, in fase di progettazione delle bonifiche, l’analisi delle Best Available Technologies.
Della delegazione erano parte, oltre ad Antonello Fiore, Presidente della Società Italiana di Geologia Ambientale, anche: Vincent Ottaviani, Vice – Presidente, Massimiliano Fazzini, Responsabile Team Rischio Climatico della SIGEA, Luciano Masciocco, Consigliere Nazionale della SIGEA, Adele Garzarella, Consigliere Nazionale della SIGEA, e Giuseppe Ragosta, Ufficio Stampa della SIGEA.