(Sesto Potere) – Ravenna, 19 ottobre 2023 —Un centinaio di lavoratori delle Cooperative Agricole Braccianti della Provincia di Ravenna stanno ricevendo in questi giorni il primo versamento dell’ ammortizzatore unico, lo strumento di sostegno al reddito per i lavoratori dipendenti del settore privato introdotto dal governo dopo le alluvioni di maggio.
Le domande si sono sbloccate dopo un ritardo di diversi mesi, che ha causato notevoli difficoltà ai lavoratori e alle loro famiglie. Negli ultimi giorni è stato messo in pagamento il mese di maggio, e ora si è in attesa di quelli successivi. Le persone che hanno fatto domanda per ricevere il sostegno sono 109.
La scelta di utilizzare l’ammortizzatore unico è nata dalla difficoltà delle cooperative agricole braccianti di offrire lavoro con continuità alle proprie lavoratrici e ai propri lavoratori. Con oltre 6mila ettari di terreni sommersi, infatti, numerose colture hanno dovuto interrompere le lavorazioni.
Purtroppo lo strumento ha evidenziato sin dall’inizio alcune problematiche, che hanno impedito l’immediata erogazione dell’integrazione salariale ai lavoratori. Dopo diverse settimane di lavoro dei tecnici di Legacoop, Federcoop Romagna e Inps la situazione si è risolta.
«L’Ammortizzatore Unico — dichiara il presidente di Legacoop Romagna, Paolo Lucchi (nella foto in alto) — è frutto di una scelta apprezzabile di difesa del reddito dei lavoratori colpiti dalle alluvioni. Ha un’ampia dotazione, pari a 620 milioni di euro che, sommata ai 250 milioni di euro di contributo per i lavoratori autonomi, porta ad un totale di 870 milioni di euro i fondi dedicati agli ammortizzatori sociali. Ne sono stati utilizzati 33,5 milioni di euro (4,5 milioni per l’Ammortizzatore Unico per lavoratori dipendenti e 29 milioni per i lavoratori autonomi) e resta, quindi, una parte inutilizzata, pari a 836,5 milioni di euro, che non deve assolutamente essere distolta dal sostegno alle imprese alluvionate, come già correttamente chiesto dalla Regione Emilia-Romagna e dai Sindaci della Romagna».