(Sesto Potere) – Forlì – 20 settembre 2024 – “Se l’intenzione del Comitato Unitario Vittime del Fango è quella di ricercare delle responsabilità, allora è il caso di sottolineare che si stanno rivolgendo all’interlocutore sbagliato”: questa la replica del Consigliere regionale e comunale di FdI Massimiliano Pompignoli al Comitato Unitario Vittime del Fango intervenuto ieri con una nota molto critica. “Trovo l’intervento del direttivo guidato da Alessandra Bucchi completamente fuori luogo e indirizzato alle persone sbagliate. Il Sindaco non è un meteorologo e l’amministrazione comunale ha operato nel rispetto delle direttive fornite dalla Protezione Civile regionale che, alle 19:00 di giovedì non rilevava il pericolo di esondazione di fiumi. Cosa che, a ben vedere, non è mai accaduta perché ciò che si è verificato, nella notte, è la rottura degli argini in tre punti.”
“La rabbia, la frustrazione e la paura sono sentimenti più che giustificabili, ma non possiamo continuare ad ignorare che le risorse e le decisioni finali su opere strategiche per la prevenzione del rischio idrogeologico sono in capo alla Regione Emilia – Romagna – continua il consigliere Pompignoli – La carenza di interventi strutturali adeguati ha purtroppo esacerbato la vulnerabilità di molte aree e, nonostante l’alluvione dell’anno scorso, nulla è stato fatto”.
“Serve un netto cambio di passo da parte della Regione ed è imperativo che vengano quantomeno utilizzate le imponenti risorse che già il Commissario Figliuolo ha messo a disposizione dopo l’alluvione di maggio 2023 per potenziare le infrastrutture idriche e ridurre il rischio di futuri disastri. Ricordo, infatti, che con una prima ordinanza sono stati assegnati 94 milioni e la Regione ne ha spesi solo 49. Con una seconda ne sono stati assegnati 33,5 e ne sono stati spesi zero. Di altri 103 milioni stanziati ne sono stati spesi ancora zero” – chiosa il Consigliere Massimiliano Pompignoli invitando quindi il Comitato a rivolgere proprie queste domande alla Regione e alla Presidente facente funzioni Irene Priolo.”