(Sesto Potere) – Forlì – 26 febbraio 2024 – Durante l’ultimo Consiglio comunale abbiamo interrogato l’Amministrazione sulla grave situazione del parcheggio dell’Argine, che a nove mesi dall’alluvione versa ancora in uno stato di incredibile incuria e degrado. Come denunciato anche da numerosi cittadini, infatti, una parte degli stalli dei parcheggi è ancora sconnesso con buche e sollevamenti del terreno che impediscono la sosta. Il muretto prospiciente la scalinata, abbattuto dall’acqua, è tutt’ora a terra in pezzi. Inoltre sull’intera area abbondano rifiuti di ogni tipo (cartacce, bottiglie abbandonate, pezzi di ferro vecchio) e i rami non potati degli alberi arrivano a terra e sono oggettivamente pericolosi per chi parcheggia la macchina. Tale situazione, inaccettabile e squalificante in qualsiasi zona della città, è ancora più grave poiché interessa un’area indicata nei siti di promozione turistica come uno dei parcheggi di riferimento per i visitatori delle mostre in San Domenico”:
ad illustrare la situazione, con un comunicato stampa, è Federico Morgagni, capogruppo Forlì e co..
“Alla nostra richiesta di chiarimenti sulle ragioni dell’assenza di qualsiasi intervento di ripristino – ha puntualizzato il consigliere d’opposizione – , l’Amministrazione non ha trovato niente di meglio che trincerarsi dietro il mancato inserimento del parcheggio nella lista degli interventi prioritari coperti dai fondi della struttura commissariale. Si tratta di una risposta che non convince, perché è evidente che un comune che ha speso senza battere ciglio oltre un milione di euro per luminarie, maritozzi e altre spese futili, non avrebbe avuto difficoltà, se lo avesse voluto, a trovare nel proprio bilancio le limitate risorse necessarie almeno per pulire il parcheggio e ripristinare gli stalli”.
“La verità è che la situazione della zona dell’Argine è da una parte la cartina di tornasole della condizione di incuria, sporcizia e mancanza di manutenzione che coinvolge sempre più vasti spazi urbani, nell’inerzia e indifferenza di Zattini e della sua Giunta. Dall’altra è un simbolo della lentezza e della confusione con la quale si sta procedendo al ripristino di numerosi beni pubblici lesionati dall’alluvione, come ad esempio il vicino parco Urbano. Serve un vero salto di qualità nella capacità di agire sui problemi e soprattutto serve una nuova Amministrazione che metta al primo posto la cura della città e dei suoi spazi urbani”: conclude Federico Morgagni.