(Sesto Potere) – Cesena, 3 ott – “La Romagna nei giorni scorsi è tornata sott’acqua, per la terza volta in sedici mesi. Così la politica non ha perso l’occasione per far volare gli stracci, con governo nazionale e giunta regionale che si accusano a vicenda. Stesso copione – spiega in una nota il movimento ambientalista identitario la Foresta Che Avanza di Forlì-Cesena – del dibattito pubblico, dove l’ambientalismo mainstream continua a condannare aprioristicamente l’attività (ma verrebbe quasi da dire la presenza) umana e il loro opposto, altra faccia della stessa medaglia, nega che qualcosa intorno a noi stia effettivamente cambiando”.
“Realisticamente parlando: non sappiamo se e in che misura le cause antropiche possano influire sul cambiamento climatico. Sappiamo però che quest’ultimo, quando si manifesta con determinati eventi atmosferici, può portare al surplus idrico dei nostri fiumi, già inseriti in un contesto soggetto ad impermeabilizzazione. Sappiamo inoltre che la prevenzione è fondamentale: le sezioni dei fiumi – dove possibile – andrebbero allargate e allo stesso tempo dovrebbero essere realizzate aree di laminazione (casse di espansione, zone allagabili). Basilare sarebbe anche la pulizia, in particolar modo attraverso la rimozione periodica del legname secco – onde evitare sbarramenti – e l’eliminazione dal letto dei fiumi degli alberi con radici deboli che durante le piene rischiano di essere spazzati via. E se certe tipologie di piante, al contrario, agiscono proprio da difesa idraulica passiva, anche un deciso monitoraggio degli animali invasivi (come le nutrie) andrebbe effettuato. Ma si rimane appunto nel tempo condizionale, purtroppo. Perché molte di queste soluzioni, lo sappiamo, non piacciono agli estremisti ambientali e a tutto quello che gira loro intorno”: aggiunge ancora la Foresta Che Avanza di Forlì-Cesena.
“Piani di sicurezza, realizzazioni di nuovi cantieri, ristrutturazione dell’esistente. Senza farsi condizionare da tare ideologiche. Perché se la deturpazione della natura attraverso un’incessante cementificazione non fa bene a nessuno, altrettanto dannoso è rapportarsi all’ambiente considerandolo alla stregua di un gracile cucciolo da proteggere. L’oikos va rispettato e ordinato allo stesso tempo. Questo per essere il più possibile pronti quando decide di mostrarci i denti e gli artigli. Rimaniamo distanti tanto dal negazionismo climatico quanto dalla bieca colpevolizzazione dell’uomo: un altro ambientalismo è ancora possibile”: conclude la Foresta Che Avanza di Forlì-Cesena.