(Sesto Potere) – Faenza – 23 settembre 2024 – Prosegue la conta dei danni nelle campagne dell’Emilia Romagna colpite dalle inondazioni che stanno mettendo in ginocchio il settore ortofrutticolo in quella che è la Fruit Valley italiana, tanto più che l’80% delle aziende nel Ravennate danneggiate sono le stesse devastate dall’alluvione del 2023.
Secondo il monitoraggio della Coldiretti l’acqua ha inondato i terreni coltivati a ortaggi e gli alberi di mele, pere, kiwi, susine con impianti danneggiati nella zona del Faentino, nel Bagnacavallese e a Cotignola dove l’acqua è arrivata alla frutta, avendola ricoperta di fanghiglia, il raccolto si può considerare perso.
Ma il ristagno idrico, se dovesse prolungarsi, metterebbe a rischio tutti i frutteti, come accaduto nel 2023.
Le piante cariche di frutta stanno collassando, piegandosi, e al momento è complesso stabilire se questi impianti saranno o meno recuperabili. Danni si contano anche ai vigneti, con il pericolo di non poter riprendere a breve le attività di vendemmia. Drammatica anche la situazione nelle colline dove i nuovi movimenti franosi hanno colpito molte delle aziende agricole già danneggiate dall’alluvione dello scorso anno.
Il maltempo è tornato a colpire una regione che è la prima in Italia per percentuale di popolazione residente esposta al rischio alluvione, ben il 62,5%, quasi sei volte il dato nazionale e oltre il doppio della Toscana, che si trova al secondo posto con il 25,5%, secondo l’analisi Coldiretti su dati Ispra.
Anche nelle Marche si contano i danni degli allagamenti che hanno interessato tutta la fascia costiera colpendo soprattutto terreni coltivati a ortaggi.