(Sesto Potere) – Forlì – 14 novembre – Le aggressioni ai danni del personale sanitario, sociosanitario e medico purtroppo non sono un problema archiviato, anche se i casi di violenza ai danni di chi lavora in ospedale e nelle strutture sanitarie non occupano più le prime pagine dei giornali la paura quotidiana vissuta dai lavoratori e dalle lavoratrici resta.
Solo un mese fa, dopo i fatti gravissimi avvenuti a Meldola, ai danni di un’infermiera della Casa di Comunità, ci siamo ritrovati in piazza per denunciare le criticità sulla sicurezza.
Dopo quella mobilitazione alcuni passi avanti sono stati fatti, dagli incontri con i Prefetti e all’accoglimento da parte di AUSL Romagna di alcune richieste presentate dalla FP CGIL, volte a ridurre l’esposizione al rischio di aggressioni individuali per il personale sanitario dei turni serali, ma tutto questo non basta; per ridurre l’angoscia che troppo spesso accompagna infermieri e operatori sanitari nei loro turni servono cambiamenti strutturali e investimenti, anche a livello nazionale.
Il sindacato rimarca che è inaccettabile che chi lavora per il benessere della comunità debba farlo con la paura costante di subire violenze.
Per tutte queste ragioni la Funzione Pubblica della CGIL nei territori di Forlì Cesena, Ravenna e Rimini ha lanciato un questionario per raccogliere in forma anonima le esperienze del personale sanitario, sociosanitario e medico e costruire una mappatura delle aggressioni subite da chi lavora nelle strutture sanitarie e ospedaliere AUSL Romagna, interrogandosi anche sull’incidenza del fattore insicurezza nello svolgimento dell’attività lavorativa quotidiana e sulle principali fonti di preoccupazione quando si parla di aggressioni.
Il questionario sarà divulgato direttamente dalla Funzione Pubblica CGIL alle lavoratrici e ai lavoratori di Ausl Romagna e sarà possibile compilarlo anche presso le RSU e gli uffici sindacali di FP CGIL.