(Sesto Potere) – Forlì – 19 ottobre 2024- Nel 2023 sono stati 493 le aggressioni al personale sanitario nelle province di Ravenna, Forli-Cesena e Rimini. Di cui 420 in ospedale, la maggioranza presso i pronto soccorso, 34%, e le aree di degenza, 31%, 15% nel servizio psichiatrico diagnosi di cura.
Si può notare come le aggressioni fisiche abbiano avuto negli ultimi anni un aumento esponenziale, si è passati da: 35 nel 2019, 9 nel 2020, 11 nel 2021 a: 141 nel 2022 e 142 nel 2023.
La fonte di questa statistica?
Il report: “Episodi di aggressioni a danno di operatori dei servizi sanitari tratti dal Rapporto Emilia-Romagna 2019-2023” a cura di
Nobilio Lucia, Di Denia Patrizio, Bulgarelli Ketty, e Rolli Maurizia, pubblicato dal Settore Innovazione nei servizi sanitari e sociali della Regione Emilia-Romagna nel 10 giugno 2024.
“A fronte del crescente numero di attacchi subiti, diventa sempre più necessario riconoscere nuove tutele contrattuali e garantire una presenza più incisiva delle Forze dell’Ordine all’interno delle strutture sanitarie maggiormente esposte a tali rischi, in particolare nei Pronto soccorso e nei reparti e strutture di cura della salute mentale e delle dipendenze, che rappresentano i contesti più vulnerabili. Gli operatori sanitari, impegnati ogni giorno in prima linea nella cura dei pazienti, devono essere protetti da episodi di violenza e aggressioni”: afferma il segretario generale della Cisl Fp Romagna Mario Giovanni Cozza (nella foto a lato).
La Cisl Fp Romagna si dice convinta che l’aumento delle Forze dell’Ordine sia una prima e importante risposta al problema e crede che sarebbe utile introdurre nuove tutele contrattuali che garantiscano percorsi di protezione agli operatori sanitari e a tutti i gli operatori dei servizi pubblici, come per esempio: introducendo congedi straordinari, il diritto di cambiare unità operativa di lavoro garantendo sempre il supporto psicologico per i lavoratori che subiscono aggressioni.
“È indispensabile – sottolinea il segretario cislino – inserire degli istituti contrattuali, a tutti i livelli della contrattazione, a sostegno di chi ha subito un’aggressione. Durante il periodo della pandemia Covid-19, gli operatori sanitari, nonostante fossero chiamati ad un enorme sforzo operativo, godevano di un ampio sostegno e solidarietà da parte della popolazione, ora invece c’è solo una situazione di grande difficoltà e stress”.
“È fondamentale inoltre lavorare sulla prevenzione di questo grave fenomeno che purtroppo è esteso in molti altri settori dei servizi pubblici oltre che in quello sanitario, nei servizi sociali, agli sportelli degli istituti previdenziali e ministeriali, nei confronti degli agenti di polizia locale. Gli operatori dei servizi pubblici vanno difesi, senza esitazioni”: conclude il segretario Cisl Fp Romagna Cozza.