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A simposio internazionale di Vienna portato l’esempio di integrazione socio-sanitaria Ausl del distretto di Lugo

(Sesto Potere) – Vienna – 29 settembre 2025 – Martedì scorso, presso il Ministero per l’Innovazione, la Mobilità e le Infrastrutture di Vienna, la dott.ssa Federica Boschi, Direttrice Distretto Sanitario di Lugo AUSL Romagna e la dott.ssa Silvia Zoli, Coordinatrice Ufficio di Piano per l’integrazione Socio-sanitaria dell’ Unione dei Comuni della Bassa Romagna, hanno partecipato ad un workshop europeo presentando l’esperienza dell’ambito lughese.

L’evento era inserito all’interno del partenariato europeo THCS (Transforming Health and Care Systems), cofinanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Horizon Europe, che coinvolge 66 organizzazioni di 27 Paesi con l’obiettivo di accompagnare la transizione verso sistemi sanitari e assistenziali più sostenibili, resilienti e centrati sulle persone.

Il coordinamento del partenariato italiano è gestito da ProMIS (Programma Mattone Internazionale Salute), ente affiliato al Ministero della Salute. ProMIS coordina anche il progetto “Verso un’assistenza sociosanitaria integrata incentrata sulla persona in Italia”, sviluppato da OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) e finanziato dall’Unione Europea che in Italia coinvolge sette Regioni/Province autonome.

La Regione Emilia-Romagna ha aderito al progetto come sito pilota, selezionando in rappresentanza i distretti sociosanitari e ambiti territoriali sociali di Lugo e Piacenza.
In febbraio scorso si era svolto, nella sede del Distretto di Lugo, un focus group in cui i professionisti sociosanitari operanti sul nostro territorio avevano esposto ai rappresentanti di OCSE, ProMIS e del Servizio Assistenza Territoriale della Regione Emilia Romagna le modalità di lavoro integrate, con particolare riferimento all’assistenza a domicilio e nelle case della comunità e alla gestione delle cronicità .

Al recente simposio di Vienna Boschi e Zoli hanno illustrato l’ecosistema socio-sanitario del Distretto per rispondere ai bisogni delle persone non autosufficienti. Si è partiti dai meccanismi di governance che garantiscono una stretta sinergia tra la componente sanitaria e quella sociale per la costruzione dei principali strumenti di programmazione (Piani di Zona per la salute e il benessere sociale), per rappresentare poi i principali strumenti operativi che garantiscono una presa in carico integrata dei pazienti non autosufficienti, in linea con quanto previsto dal DM 77/2022 che ha riformato profondamente l’assistenza territoriale.

Dal lavoro di equipe dentro le case della salute, alla collaborazione con il terzo settore, fino al ruolo della Centrale Operativa Territoriale (COT) che ha il compito di gestire i percorsi di transizione tra ospedale e territorio per garantire la continuità assistenziale ai pazienti che devono rientrare sul territorio dopo una degenza ospedaliera o che, viceversa, devono essere ricoverati dopo essere stati presi in carico sul territorio, come pure l’introduzione della nuova figura dell’ infermiere di comunità e famiglia.

L’intervento è stato molto apprezzato, stimolando domande ed approfondimenti da parte dei rappresentanti delle altre realtà territoriali europee presenti (Austria, Finlandia, Norvegia, Inghilterra, Spagna).

Nel recente Comitato di Distretto, presentando ai Sindaci questo lavoro, Boschi ha dichiarato: “auspico che questi siano solo i primi passi di un percorso partecipato che veda il distretto di Lugo confrontarsi con altri ecosistemi territoriali europei per continuare a portare elementi di innovazione ed integrazione nei servizi sociosanitari”.