(Sesto Potere) – Bologna – 13 giugno 2025 – Legambiente ha presentato la mappa “Italia Fossile”, realizzata sulla base dei dati del ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica.
Ad aprile 2025 sono ben 192 progetti legati alle fonti fossili in attesa di valutazione (22 in più rispetto all’ultima mappatura effettuata a fine 2023), tra cui 83 procedure su centrali a gas, 16 per nuovi rigassificatori, 1.323 chilometri di nuovi gasdotti, due nuovi impianti di stoccaggio in attesa di Valutazione d’Impatto Ambientale, 23 progetti relativi a permessi di ricerca e concessioni per la coltivazione di idrocarburi.
A questi si aggiungono 35 nuove richieste per lo svolgimento di attività connesse allo sfruttamento degli idrocarburi.
A livello regionale, l’Emilia-Romagna detiene il primato regionale per numero di istanze in fase di autorizzazione relative ad attività estrattive e infrastrutture fossili: sono ben 33.

Seguono Lombardia (18), Sicilia e Puglia (16 ciascuna), Abruzzo (14), Marche (12), Sardegna (11). Le restanti regioni – a eccezione della Valle d’Aosta dove non risultano progetti in valutazione – registrano meno di dieci istanze ciascuna.
Contro queste politiche di sostegno alle fonti fossili si inserisce la mobilitazione nazionale “Stop Fossili, Start Rinnovabili”, lanciata in occasione del recente Youth Climate Meeting di Paestum (SA), l’annuale raduno nazionale delle e degli under 35 di Legambiente, con oltre 300 partecipanti, e pronta a tornare in piazza domani sabato 14 giugno, alla vigilia della Giornata mondiale del Vento, con iniziative in luoghi simbolo della Penisola.
Luoghi segnati dalla presenza di infrastrutture – che Legambiente definisce “anacronistiche” – della filiera delle fossili. Tra questi, il deposito Eni di Calenzano (FI), le aree dell’Appenino attraversate dal mega gasdotto SNAM e la centrale a carbone Enel di Brindisi.
Tra gli appuntamenti di “Stop Fossili, Start Rinnovabili” anche l’evento di Minerbio (BO) ci si riunirà simbolicamente a partire dalle 11, nella piazza centrale, per esprimere dissenso sul nuovo tratto del gasdotto “Linea Adriatica” che interesserà il territorio del comune emiliano.
“Appuntamento alle ore 10.00 nella piazza centrale di Minerbio, il Comune in cui è previsto l’arrivo del gasdotto Snam Linea Adriatica, un progetto anacronistico che preveda la spesa di 2,5 miliardi di euro (in parte presi dal PNRR) per un’infrastruttura inutile, dannosa e il cui costo graverà sulle bollette e distoglierà fondi preziosi dalle rinnovabili”: dice Legambiente.
Ad alcune delle iniziative “Stop Fossili, Start Rinnovabili” parteciperà anche la Rete “Per il Clima, Fuori dal Fossile”, rafforzando il fronte comune contro le fonti fossili.
“La nostra mobilitazione nazionale, con l’esposizione di pale eoliche e pannelli fotovoltaici nei luoghi simbolo dell’Italia fossile – dichiara Stefano Ciafani, presidente nazionale Legambiente – vuole evidenziare la contraddittoria politica del Paese che, tra le iniziative su gas e nucleare del Governo nazionale e gli ostracismi trasversali delle Regioni allo sviluppo delle rinnovabili, continua a rallentare l’adozione su larga scala degli impianti di produzione di energia da fonti pulite, ostacolando una vera transizione ecologica. Chiediamo un’accelerazione repentina sulle energie green, sugli accumuli e sulle reti, la rimozione delle barriere autorizzative da parte del Ministero della Cultura e delle Regioni e un impegno concreto negli investimenti necessari. Dopo la recente sentenza del TAR Lazio sul ricorso di ANEV, che ha censurato parti importanti di due decreti del Governo Meloni, il Ministro Pichetto Fratin modifichi presto il decreto sulle aree idonee, che ha lasciato troppa discrezionalità alle Regioni, e lo stesso dovrebbe fare il Ministro Lollobrigida sul DL agricoltura, che vieta in modo indiscriminato il fotovoltaico a terra, come evidenziato dal TAR Lazio”.