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A Faenza si discute di “ricostruzione delle città” dopo guerre e terremoti

(Sesto Potere) – Faenza – 20 marzo 2025 – Dopo ogni guerra, dopo ogni catastrofe naturale, nell’opinione pubblica e nel mondo della cultura, affiora la domanda: come ricostruire gli edifici distrutti?

Il prossimo venerdì 21 marzo alle ore 18.00 nell’Aula Magna della Biblioteca Manfrediana di Faenza (via Manfredi n. 14) Giorgio Gualdrini, architetto e studioso faentino, terrà la conferenza dal titolo “Com’era e dov’era? Modalità di ricostruzione delle città distrutte: i casi di Faenza, Dresda, Varsavia, Londra, Berlino…Gaza”.

Nel corso dell’incontro, organizzato dalla Biblioteca Comunale in collaborazione con la Società Torricelliana di Scienze e Lettere, saranno proiettate molte immagini che testimoniano la molteplicità delle forme e dei modi che hanno accompagnato, nella storia recente, la ricostruzione di diverse città devastate dai bombardamenti o dai terremoti.

Nel suo libro “Appunti per un’urbanistica raccontata ai ragazzi” Giorgio Gualdrini citò un passo del romanzo Memorie di Adriano di Marguerite Yourcenar in cui è scritto: «Ricostruire significa collaborare con il tempo nel suo aspetto di “passato”, coglierne lo spirito o modificarlo, protenderlo, quasi, verso un più lungo avvenire».

Quando, rimosse le macerie, si sceglie di praticare la via della radicale innovazione “lo spirito del passato” tende inevitabilmente a svanire. Così capitò, tra le tante, alle città siciliana di Noto dopo il terremoto del 1693 e alla città di Lisbona dopo il devastante sisma del 1755. Pochissimi, a quel tempo, proposero un rifacimento di ogni edificio “com’era e dov’era”. Questo motto venne coniato per la prima volta a Venezia in seguito al crollo, per collasso strutturale, del campanile di San Marco il 14 luglio del 1902. La sua ricostruzione, condotta con una discreta fedeltà alla forma originale, ebbe termine dieci anni più tardi. Una sorte analoga toccò alla Torre dell’orologio di Faenza che, nel novembre del 1944, era stata fatta saltare in aria dalle truppe tedesche in ritirata (foto).

Nell’incontro pubblico del prossimo 21 marzo, dopo un’introduzione dedicata alla Faenza post-bellica, l’architetto Gualdrini presenterà i celebri casi delle città di Dresda, Varsavia, Londra, Berlino, devastate dai bombardamenti della seconda guerra mondiale, per finire con uno sguardo su alcune ipotesi di ricostruzione nella striscia di Gaza, oggi distrutta e purtroppo ancora priva di una vera pace.

Tra i vari progetti è meritevole di menzione quello elaborato da un’equipe di studiosi italiani e palestinesi coordinata dall’architetto Benno Albrecht, rettore dell’Università Iuav di Venezia.