(Sesto Potere) – Bologna – 27 ottobre 2023 – “L’Ingegneria Naturalistica potrebbe essere lo strumento fondamentale anche per il recupero di territori naturali colpiti dai terremoti. Un esempio il recupero del sentiero delle cascata di Bolognola, realizzato nel Parco nazionale dei Monti Sibillini. Ci riferiamo a quei versanti di montagna dove si erano riattivate le frane. Ingegneria Naturalistica è importante anche sulla mitigazione del rischio geo – idrogeologico. Il rapporto annuale, di ISPRA, su Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi eco sistemici presenta, ancora una volta, dati non confortanti. Continuiamo imperterriti ad ignorare cosa non fare e cosa al contrario attivare immediatamente, anche con le ingenti risorse del PNRR. L’Ingegneria Naturalistica è ed è sempre stata la Nature Based Solution per eccellenza con cui affrontare e prevenire questi problemi, basterebbe applicarla (www.apiin.it) ”. Lo ha dichiarato in una nota Federico Preti, Presidente Nazionale dell’Associazione Italiana Ingegneria Naturalistica.
C’è l’appello chiaro di AIPIN, Associazione Nazionale multidisciplinare esistente in Italia da 30 anni.
“Ancora in questi giorni molti gli appelli per un transizione green più efficace e veloce. Da Confindustria al Presidente Mattarella tutti riconoscono la necessità di dare piena attuazione al PNRR riconoscendola “occasione storica per rilanciare il paese nel segno della sostenibilità e della coesione sociale”. Bene. Peccato che ancora una volta l’attenzione sia tutta concentrata sulla transizione energetica e tecnologica, tra pale eoliche, pannelli fotovoltaici – ha dichiarato l’architetto Flora Vallone, paesaggista, Vice Presidente Nazionale AIPIN – auto elettriche, processi produttivi, digitalizzazione e nulla invece sulla sostenibilità ambientale. Cioè su quella, unica e prioritaria a tutte le altre, che non può che essere fondata sul Capitale Naturale e i Servizi Ecosistemici che generosamente la natura mette a disposizione dell’Uomo e del Pianeta. E che sola può attivare quella crescita rigenerativa per le Next Generation EU che è fondamento primo del Recovery Plan, nato proprio per risollevare gli stati membri post pandemia (ricordiamo Von der Leyen: “imparare dagli errori del passato per cambiare passo a favore delle generazioni del futuro”)”.
“Rigenerando i sistemi ambientali in difficoltà -dice Flora Vallone architetto paesaggista vicepresidente AIPIN- con processi-azioni-tecniche Nature Based Solutions che utilizzano le risorse prime del pianeta ricomponendo lo iato tra Capitale Naturale e Capitale Umano. Quindi riducendo il consumo di suolo, rinaturalizzando fiumi, coste, versanti con l’Ingegneria Naturalistica, incrementando il verde e i sistemi ambientali anche nelle città, ricercando insomma quella dovuta compatibilità Uomo-Ambiente che abbiamo ignorata per decenni di sconsiderato sviluppo antropico e che ancora ci fa imputare a catastrofi ed emergenze naturali quelli che invece sono gli effetti delle condizioni gravissime di rischio idrogeologico del nostro paese e che riguarda il 94% dei comuni italiani”.
A breve cantiere didattico AIPIN per mitigare rischio geo – idrogeologico.
“In Emilia – Romagna a breve apriremo un cantiere didattico sulle tecniche naturali per la mitigazione dei rischi naturali. Gli aspetti geologici sono fondamentali e devono vedere in campo più figure professionali – ha dichiarato Giuseppe Doronzo, geologo dell’Associazione Italiana Ingegneria Naturalistica – come geologi, ingegneri, naturalisti. La stessa mitigazione del rischio idrogeologico è un tema legato alla tutela del paesaggio. Tutti aspetti che rientrano nel PNRR”.
Nella foto un esempio di opere di Ingegneria Naturalistica, nelle Marche, dopo il terremoto del 2016.