sabato, Giugno 7, 2025
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A Bologna percorso condiviso per il futuro degli orti urbani della città

(Sesto Potere) – Bologna – 7 giugno 2025 – Sono 21 le aree ortive comunali di Bologna, per un totale di oltre 2.790 orti, ai quali si aggiungono diverse nuove esperienze di orticoltura urbana in città, su terreni di proprietà comunale, focalizzate sull’utilizzo sociale di questi spazi: un patrimonio ricchissimo, sia in termini quantitativi che soprattutto per il valore sociale che questi spazi svolgono come luoghi di aggregazione e punti di riferimento per residenti, cittadini e cittadine dei vari quartieri.

Per guardare al futuro di questo importante patrimonio cittadino, venerdì 6 giugno tutti i soggetti che gestiscono, in accordo con i Quartieri cittadini, le aree ortive comunali e che offrono esperienze di orticoltura collaborativa sono stati invitati dal Comune di Bologna a prendere parte a un’assemblea a Filla, nel Parco della Montagnola, dopo un primo confronto tenutosi a marzo 2025, per dare avvio al percorso Bologna coltiva: un progetto volto a mappare la situazione attuale degli orti urbani e incentivare nuove possibilità di crescita e collaborazione, con l’obiettivo di rinnovare gli strumenti di gestione condivisa e il regolamento di questi beni comuni.

L’incontro, alla presenza del sindaco Matteo Lepore e aperta dagli interventi dell’assessore Daniele Ara e dalla delegata Erika Capasso, è stato l’occasione per condividere, quale primo segnale tangibile, la disponibilità di primi contributi economici (60mila euro) da destinare a interventi di manutenzione integrativa, acquisto materiali o beni utili alle aree ortive, azioni funzionali alla migliore tenuta e gestione delle stesse. 

Le azioni supportate da questi fondi impiegheranno gli strumenti dell’amministrazione condivisa, attraverso i quali gli enti gestori delle aree ortive sottoscriveranno dei Patti di Collaborazione con i Quartieri di Bologna.

“Gli orti urbani – dichiara Erika Capasso, delegata alla Riforma dei Quartieri, all’immaginazione civica e al Progetto Case di Quartiere – sono pagine vive della storia bolognese: nati come luoghi di socialità, scambio di saperi contadini e custodi di semi rari di cui oggi abbiamo bisogno riconoscerne e rimetterne a valore la forza generativa straordinaria. Negli orti si coltivano non solo ortaggi, ma relazioni solidali, nuovi stili di vita sostenibili, conoscenze condivise e scambi culturali tra generazioni e provenienze diverse e per questo con Bologna Coltiva vogliamo restituire cura e attenzione a questo patrimonio, aggiornando strumenti e regole affinché ogni particella ortiva torni a essere fertile laboratorio di collaborazione civica e di futuro comune”.

Infine, sono stati condivisi i prossimi passi del percorso che prevede, a partire da settembre 2025, l’avvio di sei tavoli, uno per quartiere, in cui si analizzeranno, in un dialogo collaborativo, i bisogni delle comunità che gestiscono le varie aree ortive della città, con il fine di cogliere il loro punto di vista sul futuro di questi luoghi.
Il percorso, coordinato da Fondazione IU Rusconi Ghigi, a supporto dei sei Quartieri, prevede sempre in autunno anche un’attività di ascolto che si estenderà a tutta la cittadinanza finalizzata a promuovere e indagare la conoscenza della città rispetto agli orti urbani e l’interesse rispetto a nuove visioni e proposte di gestione.