lunedì, Luglio 14, 2025
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A Bologna l’assemblea nazionale Anp-Cia. Temi centrali: servizi socio-sanitari e invecchiamento attivo

(sesto Potere) – Bologna – 14 luglio 2025 – Pensioni dignitose, sanità pubblica, servizi sociosanitari adeguati, soprattutto nelle aree interne e rurali e nuove politiche di pace europee.

Questi i temi al centro dell’Assemblea nazionale dell’Anp-Cia, che si è tenuta nei giorni scorsi a Bologna e che quest’anno ha avuto luogo contestualmente alla Festa Interregionale Anp delle regioni del Nord. L’evento ha riunito delegati e partecipanti per due giornate dedicate all’interesse collettivo, alla socializzazione e al dibattito sui temi cruciali per gli anziani e la società.

In apertura dell’assemblea Alessandro Del Carlo, presidente nazionale Anp-Cia ha evidenziato i temi principali contenuti nel documento programmatico dell’associazione: “L’Associazione nazionale pensionati di Cia-Agricoltori Italiani ribadisce il proprio impegno per la pace, pensioni dignitose, sanità pubblica e servizi sociosanitari adeguati, in particolare nelle aree interne e rurali. Credo che ci sia una scarsa attenzione della politica verso gli anziani e i pensionati, in un contesto globale segnato da nuove guerre, crisi delle istituzioni internazionali e mancanza di visione comune. Per questo Anp-Cia lancia un appello per rilanciare l’Ue con nuove modalità decisionali, puntando su pace, coesione sociale e contrasto allo spopolamento delle aree rurali, valorizzando agricoltura e welfare di comunità. Un altro tema cruciale è il sistema sociosanitario che deve essere più equo e realmente universale: è inaccettabile che 5 milioni di italiani rinuncino alle cure perché non possono accedere alle prestazioni pubbliche e non possono permettersi quelle private. Per consentire l’accesso alle cure per tutti gli investimenti dovranno essere pari almeno al 7,5% del Pil. 

Altro tema che è ormai una battaglia che definirei “storica” per i pensionati è quello delle pensioni che a nostro avviso dovrebbero essere di almeno 800 euro mensili perché possano definirsi dignitose. In tal senso proponiamo di adottare l’indice europeo Ipca per una rivalutazione più equa degli assegni pensionistici. Infine – ha concluso Del Carlo -, sollecitiamo politiche efficaci per l’invecchiamento attivo, con una legge nazionale e fondi adeguati da parte delle Regioni”.

A seguire, dopo i saluti di Stefano Francia, presidente Cia Emilia Romagna, Maurizio Fabbri, presidente dell’Assemblea Legislativa della Regione Emilia Romagna e Daniele Ara, assessore Scuola e agricoltura del Comune di Bologna è intervenuto Pierino Liverani, presidente Anp Emilia Romagna e vicepresidente nazionale Anp-Cia che ha detto: “Anch’io voglio ribadire con forza che nel nostro Dna ci sono valori indelebili: la pace, la democrazia, la costituzione, la scuola, l’inclusione, la coesione sociale, il welfare, la dignità della persona, il diritto alla salute. Voglio però aggiungere una riflessione sul ruolo stesso degli anziani nella nostra società: sentiamo dire che la vita si allunga, che rischiamo di diventare un popolo di anziani e non possiamo permettercelo. Ma in questo ragionamento manca un pezzo essenziale, il fatto che in realtà noi siamo risorsa per l’economia del Paese, perché con la mole di volontariato e di aiuto alle nostre giovani famiglie che mettiamo gratuitamente a disposizione, si calcola che il valore del nostro “lavoro” ammonti a circa 8-9 miliardi di euro annui. Direi una cifra ragguardevole a fronte di richieste che dovrebbero essere il fondamento di una società che sono il diritto alla salute e a un invecchiamento attivo, risorse per la non autosufficienza, servizi nelle aree interne per garantire anche il presidio dei territori e naturalmente pensioni che ci consentano davvero di lasciare il lavoro e il posto alle nuove generazioni”.

“Chiudo con un monito: tutti noi abbiamo una missione e una responsabilità, quella di trasmettere i valori e l’esperienza vissuta ai giovani ed essere sempre aperti al confronto intergenerazionale. I giovani e le donne, che sono sempre più presenti nel settore, sono il cuore dell’agricoltura. Le battaglie che combattiamo oggi e che devono spingere l’Italia e l’Europa a un cambiamento radicale del suo welfare sono anche per loro”: ha concluso Pierino Liverani.

Nel corso dell’assemblea, è stato dedicato spazio anche all’approfondimento di tematiche sociali e sanitarie come l’invecchiamento attivo, la prevenzione e l’adeguamento delle pensioni all’aumento con gli interventi di Annalisa Mandorino (segretaria generale Cittadinanzattiva) e Daniela Zilli (consigliere di Age Platform Europe).

Le conclusioni e le prospettive future sono state presentate da Cristiano Fini, presidente nazionale Cia-Agricoltori Italiani che ha detto: “Stiamo vivendo una situazione complessa nel nostro Paese, con i prezzi che aumentano e stipendi e pensioni restano fermi. Questo sta portando a un impoverimento progressivo, soprattutto per la classe medio-bassa. I temi che sono stati toccati oggi sono cruciali per la tenuta sociale, e siamo stati l’unica associazione a farli presente da subito al Governo, credendo fermamente che sanità, ambiente, alimentazione devono essere in cima all’agenda istituzionale. 

A livello europeo la situazione non è migliore, soprattutto per l’agricoltura perché la nuova Commissione aveva mostrato inizialmente segnali di concretezza, ma ora sta tornando indietro su molte questioni cruciali, una su tutti: la proposta di un fondo unico europeo che inglobi Pac e fondi di coesione. Per Cia questo è inaccettabile: se togliamo risorse al settore agricolo, mettiamo a rischio la sicurezza alimentare e il cibo che oggi diamo per scontato, ma col cambiamento climatico e le tensioni geopolitiche, non lo sarà più. 

La nostra associazione continuerà a far sentire la sua voce con una manifestazione a Bruxelles insieme ad altre organizzazioni agricole europee. Credo nel dialogo, nel confronto e nel costruire insieme. Anche con idee diverse, ma con l’obiettivo comune di un Paese più giusto, più equo, più umano”. 

La due giorni dedicata alla Festa interregionale si è chiusa con la proiezione del film “Genoeffa Cocconi: i miei figli, i fratelli Cervi” che è stato introdotto dal regista Alessandro Leo, da Antenore Cervi e da Miriana Onofri di Donne in Campo Emilia Romagna che ha detto: “Oggi celebriamo la forza delle donne in agricoltura, capaci di tenere insieme memoria, lavoro e futuro. La storia di Genoeffa Cocconi, madre e imprenditrice, è esempio di coraggio e responsabilità civile: ha cresciuto otto figli e guidato un’azienda agricola, contribuendo allo sviluppo del suo territorio. Come lei, tante donne continuano ogni giorno a tessere legami tra passato e futuro, tra cura e impresa. Vogliamo un’agricoltura di pace, fondata su uguaglianza, giustizia e solidarietà, che metta al centro la persona e sappia costruire politiche capaci di resistere, di unire, di guardare avanti. Perché il mondo è uno e l’umanità è una sola”.