(Sesto Potere) – Forlì – 22 dicembre 2025 – Con una nota unitaria Alleanza Verdi e Sinistra di Forlì intervengono a commento della notizia che in una parte degli edifici esistenti nell’area dell’ex zuccherificio Eridania (ma non è stato ancora stabilito il lotto preciso) sorgerà la nuova sede della Questura di Forlì con un’ipotesi di progetto che non prevede consumo di suolo e mantiene – come è giusto che sia – fruibile la grande area verde, di fatto un vero e proprio parco urbano.
“L’annuncio dei progetti sull’Ex Eridania, dato dal Sindaco, è un passo compiuto col piede sbagliato. Prima di tutto, per la sede della nuova questura si parla della porzione a destra della via San Michele, mentre gli articoli riportano erroneamente foto dei manufatti che stanno sulla sinistra. Bisognerebbe quindi prima di tutto capire bene quali siano gli edifici che il progetto propone di recuperare per adibirli a sede della Questura, tenendo conto che i manufatti dell’ex Eridania rappresentano un importante patrimonio di archeologia industriale. Nell’ insieme l’intera area rappresenta un patrimonio unico, anche se tagliata in due porzioni dalla strada, la prima delle quali si caratterizza per gli importanti manufatti storico culturali immersi nel bosco e l’altra per la presenza di un’area di elevata potenzialità naturalistica, nella quale sono presenti specie vegetali e animali da censire, apprezzare e tutelare”: commenta l’Alleanza Verdi e Sinistra di Forlì.
“Preoccupa inoltre che si continuino a portare avanti progettualità così importanti per la città senza coinvolgere i cittadini, senza pensare di aprirsi alle idee e al confronto con la popolazione, residente nel quartiere o meno. Come i progetti PNRR sono stati realizzati dall’alto, senza partecipazione, così si prosegue anche per tutto il resto, come dimostrato dal piano triennale dei lavori pubblici che è pieno di titoli mai approfonditi e discussi con nessuno al di fuori delle segrete stanze. Un’amministrazione aperta produrrebbe idee migliori, un impatto più efficace per la città. Siamo sicuri che quella sia la destinazione ideale, per i cittadini che devono poterla raggiungere anche con i mezzi pubblici? Si continua a privare il centro storico di ogni motivazione di frequentazione con estrema leggerezza, quasi fosse ormai un progetto abbandonato: Forlì vuole essere la prima città d’Italia a essere fruita solo fuori dalle mura storiche?”: si domanda Alleanza Verdi e Sinistra di Forlì.
“Desta inoltre estrema preoccupazione il sentire parlare con leggerezza di potenziali danneggiamenti dell’area verde per i cantieri. Forlì ha già tanti parchi pubblici e alterare un bosco urbano come quello, con un patrimonio naturalistico unico, in qualcosa che lo snaturi completamente, sarebbe un danno gravissimo ed irreparabile. L’amministrazione mostri immediatamente qual è la sua idea, si confronti con i cittadini apertamente, accetti le critiche e, se quella è l’intenzione, riveda i piani. Non si può ignorare che quell’area permette di ridurre di due gradi la temperatura media d’estate per tutta la zona e per i residenti: è importante, anche se a Natale si dimentica la crisi climatica e si scordano i decessi che ogni anno avvengono per le ondate di calore e che costano all’Italia 5000 morti aggiuntivi ogni anno”: ricorda ancora l’Alleanza Verdi e Sinistra di Forlì.
“Ogni intervento di recupero a nostro parere dovrà mantenere il bosco urbano e tutelare il patrimonio paesaggistico, naturalistico e di archeologia industriale dell’area, nel rispetto del vincolo esistente. Il recupero degli edifici può essere accompagnato da una fruibilità graduale e sicura di una porzione degli spazi esterni a servizio dell’accesso, con percorsi pedonali, punti di sosta e anche visite guidate per la valorizzazione del patrimonio naturalistico. Il bosco si può valorizzare solo difendendolo dalle ruspe e dagli abbattimenti del patrimonio arboreo”: conclude l’Alleanza Verdi e Sinistra di Forlì.

