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Statua del presepe di agricoltore e artigiano donata da Confartigianato e Coldiretti al vescovo di Cesena-Sarsina

(Sesto Potere) – Cesena – 17 dicembre 2025 – Con compiacimento e gratitudine il vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina Antonio Giuseppe Caiazzo ha accolto il dono di Confartigianato cesenate  e Coldiretti Forli-Cesena consegnatogli nella sede  di Confartigianato cesenate in via Alpi, in occasione della tradizionale messa natalizia: una statuina artistica del presepe che quest’anno rappresenta il lavoro nei settori dell’agricoltura e delle costruzioni, con l’obiettivo di far emergere i temi dell’integrazione e dell’inclusione anche attraverso la cultura della sicurezza sul lavoro. 

L’omaggio natalizio è  stato porto al termine di una  partecipata celebrazione da Daniela Pedduzza del Gruppo di Presidenza di Confartigianato, dal segretario Stefano Bernacci, dal vicepresidente di Coldiretti Forlì-Cesena Federico Facciani e dal direttore Alessandro Corsini (nella foto col vescovo). 

“Le statuine – spiegano  Confartigianato cesenate e Coldiretti Forli-Cesena  –  verranno donate su tutto il territorio nazionale e consegnate ai vescovi delle diocesi italiane, a partire dal presidente della Cei monsignor Matteo Zuppi, primo destinatario.

Le statuine ogni anno riguardano nuove figure e nuovi mestieri. Nel 2020  rappresentava i valori della solidarietà durante il Covid, nel 2021 l’innovazione digitale, nel 2022 la sostenibilità e il rispetto per l’ambiente, nel 2023 la formazione e l’apprendistato, nel 2024 la qualità del cibo made in Italy. La statuina di quest’anno rappresenta la capacità degli imprenditori artigiani di costruire comunità attorno al lavoro, promuovendo integrazione, rispetto e collaborazione. L’opera richiama l’importanza della sicurezza sul lavoro come attenzione concreta verso le persone, perché ogni attività produttiva deve prima di tutto tutelare vita e dignità”. Anche quest’anno il manufatto è stato realizzato dal Maestro artigiano leccese Claudio Riso. 

“La qualità del lavoro è un pilastro fondamentale per tutelare la dignità delle persone e la competitività del Made in Italy agroalimentare, promuovendo legalità e rispetto. La scelta della figura dell’agricoltrice vuole simboleggiare i valori di inclusione e sicurezza che caratterizzano da sempre il mondo agricolo – sottolineano  Coldiretti e Confartigianato -. La statuina simboleggia anche il nuovo protagonismo femminile nelle nostre campagne, dove la componente rosa sta diventando sempre più determinante in termini di innovazione e di welfare, con tante iniziative sociali come fattorie didattiche, agriasili e progetti di accoglienza per donne in difficoltà”.