(Sesto Potere) – Forlì – 12 dicembre 2025 – “Abbiamo un’economia estremamente dinamica e vivace in Emilia-Romagna, ma se non abbiamo le infrastrutture, come per esempio i trasporti, strade e ferrovie datate oltre cinquant’anni, i fattori di crescita non hanno possibilità di svilupparsi come potrebbero». Antonio Patuelli, presidente dell’Associazione Bancaria Italiana (Abi) e della Cassa di Risparmio di Ravenna, ha centrato il punto, con la concretezza e la capacità di visione che lo caratterizzano da sempre. Il suo intervento arriva alla stessa conclusione a cui è pervenuta Legacoop Romagna. Da alcuni mesi stiamo incontrando i Sindaci, i Presidenti di Provincia e i Consiglieri regionali disponibili ad accendere un faro sul tema infrastrutture. Lo abbiamo fatto perché siamo convinti che la Romagna abbia un potenziale, determinato dalla sua conformazione geografica e dalla sua struttura imprenditoriale, ma che tale capacità non sia sfruttata appieno, proprio per le carenze infrastrutturali evidenti in tutti i settori del trasporto. Questi deficit ci hanno penalizzato e ci penalizzeranno ancor di più nel prossimo futuro”: lo scrive in una nota Legacoop Romagna (nella foto il presidente Lucchi) commentando l’intervento di Patuelli reso a Rimini nel corso della presentazione ufficiale del primo report dell’Osservatorio Investimenti, promosso dalla Camera di Commercio della Romagna.
“Rischiamo di perdere le grandi opportunità che possono svilupparsi attorno al Porto di Ravenna ed alla sua ZLS, alla logistica moderna, alla riorganizzazione del sistema aeroportuale, al rafforzamento di quello fieristico riminese, al turismo. Deve essere chiaro a tutti che ammodernare e rendere finalmente performanti le infrastrutture viarie ed il sistema dei trasporti romagnoli, significa garantire uno sviluppo certo ed ancor più dinamico all’intero sistema economico regionale. È evidente come i limiti veri, in tutti i settori, si concentrino ormai da Bologna in giù. Non è un caso che attorno a questa visione, tutto meno che campanilistica e “romagnolista”, si stiano ritrovando soggetti tra loro diversi – buona parte dei decisori politici ed economici, delle associazioni d’impresa e del mondo del lavoro, le due Camere di Commercio – evidenziando la necessità di passare dalle parole ai fatti”: aggiunge ancora Legacoop Romagna.
“Servirà, ed in fretta, utilizzare al meglio l’opportunità che ci viene offerta dall’imminente avvio del confronto sul Prit (Piano regionale integrato dei trasporti), per individuare assieme le priorità relative agli investimenti possibili. E su questo, attivare quanto prima tavoli di confronto con il Governo, che non potrà alcun modo sfuggire il confronto su di un tema così centrale per il futuro dell’economia e dell’imprenditoria di questo territorio”: conclude Legacoop Romagna.

