(Sesto Potere) – Roma – 4 dicembre 2025 – L’Aquila ha presentato nella giornata di ieri, nella sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri, a Roma, il programma ufficiale di Capitale italiana della Cultura 2026: oltre 300 eventi in 300 giorni, con ospiti internazionali, distribuiti tra arte, musica, teatro, cinema, danza, partecipazione, ricerca.
Il progetto – che prenderà il via con una cerimonia ufficiale il prossimo 17 gennaio – si distingue per il suo forte valore identitario, frutto di un percorso partecipato che mette al centro le città medie e le aree interne fragili dell’Appennino, definendo un modello esportabile di rilancio. L’Aquila Capitale della Cultura è più di un anno di eventi: “è un progetto strutturale che supera l’idea tradizionale di una singola città, proponendo invece un modello policentrico che valorizza un vasto territorio interconnesso. La ricchezza storica e paesaggistica dei paesi dialoga con le città attraverso il capitale umano, la determinazione e l’ingegno creativo degli abitanti stessi.”
Intanto, sono 23 le città e Unioni di Comuni che si contenderanno il titolo di Capitale italiana della Cultura 2028.
Le città in gara sono: Anagni (FR); Ancona; Bacoli (NA); Benevento; Catania; Colle di Val d’Elsa (SI); Fiesole (FI); Forlì – con il progetto: “I sentieri della bellezza”; Galatina (LE); Gioia Tauro (RC); Gravina in Puglia (BA); Massa; Mirabella Eclano (AV); Moncalieri (TO); Pieve di Soligo (TV); Pomezia (RM); Rozzano (MI); Sala Consilina (SA); Sarzana (SP); Tarquinia (VT); Unione dei Comuni della Città Caudina (a cavallo tra le province di Benevento e Avellino); Valeggio sul Mincio (VR); e Vieste (FG).
I dossier saranno valutati da una commissione di sette esperti indipendenti nei settori della cultura, dell’arte e della valorizzazione territoriale. Entro il 18 dicembre 2025 saranno selezionate le dieci finaliste della Capitale italiana della Cultura 2028 che, entro il 12 marzo 2026, parteciperanno ad audizioni pubbliche durante le quali presenteranno i loro progetti e risponderanno alle domande della giuria.
La scelta definitiva sarà annunciata entro il 27 marzo 2026, quando la Commissione indicherà al Ministro della Cultura la città vincitrice. La Capitale italiana della Cultura 2028 riceverà un contributo di un milione di euro per trasformare il proprio progetto in un programma concreto e di impatto culturale e sociale duraturo.
Attualmente, il titolo è detenuto da Agrigento (Capitale italiana della Cultura 2025) con il progetto “Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali”.
Mentre nel 2026 sarà la volta de L’Aquila Capitale italiana della Cultura con “Città Multiverso”.
Infine, Pordenone sarà la Capitale italiana della Cultura nel 2027, grazie al progetto “La cultura fiorisce”.
Parallelamente, il Ministero, attraverso il Dipartimento per le Attività culturali, promuove anche il titolo di Capitale Italiana del Libro, assegnato annualmente a una città impegnata nella promozione della lettura e dell’editoria, e la Capitale italiana dell’arte contemporanea.
Nella foto Gianfranco Brunelli, presidente del Comitato Scientifico che guida la candidatura congiunta di Forlì e Cesena a Capitale Italiana della Cultura 2028

