(Sesto Potere) – Reggio Emilia – 3 dicembre 2025 – Per anni moglie e figlia, hanno subito violenze fisiche e psicologiche all’interno dell’abitazione familiare. Percosse, strattonamenti, calci, pugni, schiaffi, tirate di capelli, lancio di oggetti, oltre a continue ingiurie e minacce di morte. Comportamenti violenti che sarebbero spesso scaturiti da problemi economici del nucleo familiare e dalla dipendenza da sostanze stupefacenti dell’uomo, fattori che avrebbero esacerbato l’atteggiamento aggressivo e vessatorio nei confronti della moglie e della figlia.
Fino all’ultimo più grave episodio risalente al 16 novembre scorso, che avrebbe spinto la donna e la figlia a lasciare definitivamente l’abitazione.
Maltrattamenti fisici e psicologici quelli computi dall’uomo nei confronti della moglie e della figlia a seguito dei quali, al termine delle indagini, i carabinieri in forza alla stazione di Reggiolo, a cui le donne nel corso di una sofferta deposizione hanno raccontato i fatti, hanno denunciato alla Procura di Reggio Emilia diretta dal Procuratore Calogero Gaetano Paci un 52enne, in ordine al reato di maltrattamenti in famiglia aggravati e lesioni personali.
La Procura della Repubblica preso il Tribunale di Reggio Emilia, condividendo con le risultanze investigative dei Carabinieri ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo della misura cautelare dell’allontanamento dalla casa familiare con l’applicazione del divieto di avvicinamento alle vittime, prescrivendogli di non avvicinarsi all’abitazione familiare, e ai luoghi dalle medesime frequentati mantenendo una distanza di almeno 1000 metri e di non comunicare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo con le persone offese. Prescrivendo anche il dispositivo di controllo.
Provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri che hanno condotto le indagini.
Dalle risultanze investigative è emerso come l’uomo, sovente sotto l’effetto di sostanze stupefacenti, con frequenza quotidiana, maltrattava la moglie e la figlia lasciandosi andare ad eccessi d’ira. In particolare, nei confronti dello moglie con condotte reiterate consistite nell’offenderla quotidianamente apostrofandola con gravi epiteti, nel minacciarla quotidianamente, in alcune occasioni anche con l’utilizzo di un coltello, con frasi come “ti ammazzo … ti scanno”, soprattutto se lo avesse denunciato, e nel minacciare di bruciarle la macchina, nel percuoterla continuamente, anche quando era in stato di gravidanza, con pugni, schiaffi, calci, spintoni, tirandola per i capelli per farla cadere al pavimento e colpirla più facilmente con calci e pugni. nel lasciarsi andare ad eccessi di ira improvvisa dove se non colpiva la moglie lanciava e rompevo ogni suppellettile presente in casa, nel seguirla quando usciva.
Costringendola in molte occasioni a scappare e farsi ospitare con la figlia, anche per più giorni, a casa di un’amica o dei genitori per fuggire alle violenze del marito.
In particolare, nei confronti della figlia convivente con condotte reiterate consistite: nell’offenderla, nel minacciarla dicendole ad esempio “ti spezzo le gambe … uccido te e tua madre, ovunque vi troviate”, nel percuoterla con calci, pugni, strattonandola. Costringendola, in molte occasioni a chiedere aiuto ad amici e fidanzato per allontanarsi dalla propria abitazione e non stare in casa col padre e causandole, con le suddette condotte, attacchi di panico, e stati di ansia.
Gravi condotte e maltrattanti quelle subite dalle donne che riscontrate dai militari reggiolesi hanno portato – ieri – ad un provvedimento cautelare nei confronti dell’uomo richiesto ed ottenuto dalla Procura reggiana.
I carabinieri, ricevuta l’ordinanza applicativa della misura, vi davano esecuzione sottoponendolo al provvedimento cautelare l’uomo.
Gli accertamenti relativi al procedimento, in fase di indagini preliminari, proseguiranno per i consueti approfondimenti investigativi al fine delle valutazioni e determinazioni inerenti all’esercizio dell’azione penale.

