martedì, Dicembre 2, 2025
HomeBolognaBruxelles, all'European Parliament Ceramic Forum delegazione di Confindustria Ceramica accompagnata dal governatore...

Bruxelles, all’European Parliament Ceramic Forum delegazione di Confindustria Ceramica accompagnata dal governatore de Pascale

(Sesto Potere) – Bruxelles – 2 dicembre 2025 – Competitività del settore ceramico, effetti del sistema europeo delle quote di emissione (Ets) e necessità di un quadro normativo comunitario che garantisca regole eque, tutela del lavoro e capacità di investimento.

Sono alcuni dei temi affrontati oggi a Bruxelles dal presidente della Regione Emilia-Romagna, Michele de Pascale, che ha preso parte alla seduta plenaria dello European Parliament Ceramic Forum, il principale appuntamento europeo dedicato alle questioni industriali e normative che riguardano la filiera ceramica, per approfondire con eurodeputati e rappresentanti della Commissione gli effetti delle politiche Ue sul comparto.

 Il commento

“In questi giorni a Bruxelles portiamo la voce di un intero distretto industriale, quello ceramico, che rappresenta un’eccellenza non solo emiliano-romagnola, ma europea- ha sottolineato il presidente de Pascale-. Di recente abbiamo tenuto un importante tavolo con le organizzazioni sindacali nella sede di Confindustria Ceramica, un confronto aperto e responsabile che ha ribadito l’urgenza di una strategia condivisa per tutelare imprese, lavoratori e territorio. L’industria ceramica è un settore ad alta intensità energetica, ‘hard to abate’, che ha molto investito nella transizione ecologica, riducendo le emissioni e innovando i processi”.

“In Emilia-Romagna possiamo contare su aziende tra le più evolute al mondo, con impianti moderni, digitalizzati, altamente efficienti e sostenibili. Penalizzarle attraverso un sistema normativo sproporzionato, a partire dal meccanismo Ets, significa far perdere competitività a chi ha fatto per primo e con responsabilità la propria parte, e allo stesso tempo favorire produttori extra-Ue – come Cina, India o Turchia – paesi in cui i vincoli ambientali, così come quelli sociali, sono di gran lunga inferiori. Così facendo- ha concluso de Pascale-, si finisce per aumentare le emissioni globali anziché ridurle, e per mettere a rischio migliaia di posti di lavoro qualificato nel nostro territorio. L’Emilia-Romagna continuerà a fare la sua parte, ma da sola non è sufficiente: servono decisioni politiche forti a livello comunitario, per evitare che la transizione si trasformi in desertificazione industriale”.

Il comparto ceramico italiano

Il comparto ceramico italiano conta 248 imprese, con 26mila addetti diretti e 40mila considerando l’indotto, e un valore dell’export che supera i 6,3 miliardi di euro all’anno. Nonostante investimenti per 4,3 miliardi nell’ultimo decennio per modernizzazione, efficienza e riduzione delle emissioni, nell’ultimo anno il settore registra un calo del 20% degli investimenti – pari a circa 80 milioni di euro – legato all’aumento dei costi Ets e alla configurazione attuale degli strumenti europei, con possibili ricadute su competitività e occupazione.