(Sesto Potere) – Bologna – 2 dicembre 2025 – In vista del Congresso nazionale dell’UNCEM (Unione Nazionale Comuni, comunità ed Enti Montani) che si svolgerà all’Aquila il 12 e 13 dicembre, a conclusione del mandato 2021-2025 con il rinnovo degli organi dell’Unione dei Comuni e degli Enti montani, sono in svolgimento in queste settimane le assemblee congressuali delle singole Delegazioni regionali.
L’UNCEM Emilia-Romagna ha svolto il suo congresso questa mattina, nella Sala polifunzionale della Regione, al quale hanno partecipato i Presidenti delle Unioni Montane, i Sindaci dei Comuni montani associati e i presidenti degli altri Enti associati in regola con il versamento dei contributi associativi annuali.
Hanno partecipato all’assemblea l’Assessore regionale alla Montagna e Aree interne Davide Baruffi ed il Presidente dell’UNCEM nazionale Marco Bussone.
Stante l’indisponibilità ad essere presente da parte del Presidente dell’UNCEM regionale, Giovanni Battista Pasini, a causa di problemi di salute, ad aprire i lavori è stato il Presidente facente funzioni Ermes Boraschi.
Dopo gli interventi degli Enti soci e degli ospiti, si è passato all’elezione del Presidente, della Giunta e del Consiglio della Delegazione Regionale per il mandato 2026-2030.
Il nuovo presidente dell’Uncem Emilia-Romagna, è stato eletto nella persone del sindaco di Castelnovo né Monti Emanuele Ferrari.
E l’assessore regionale con delega alla Montagna, Davide Baruffi, ha augurato: “Buon lavoro al nuovo presidente dell’Uncem Emilia-Romagna, il sindaco di Castelnovo né Monti Emanuele Ferrari, e all’esecutivo eletto oggi a Bologna nel corso del congresso regionale che ha visto riuniti i 121 comuni montani dell’Emilia-Romagna. Ci aspetta un percorso da compiere insieme, in un momento in cui l’Appennino e le sue comunità sono tornati al centro del dibattito e delle scelte politiche”.
“Occorre rafforzare le politiche su questo versante- ha proseguito-attraverso la collaborazione tra amministratori locali, regioni e istituzioni”.
L’assessore Baruffi ha poi ringraziato Gian Battista Pasini, storico presidente che ha guidato Uncem per 25 anni, per “l’impegno e il grande lavoro svolto, che ora serve proseguire, tenendo ben presenti le sfide aperte”.
“Mi riferisco- ha aggiunto Baruffi– prima di tutto all’impegno per conservare e anche potenziare i servizi in Appennino, pubblici e privati. Sono la premessa per lo sviluppo e per supportare il trend positivo che, per la prima volta da decenni, vede un saldo migratorio positivo a favore della montagna”.
“Per garantire servizi e investimenti- ha proseguito l’assessore regionale- bisogna rafforzare la capacità amministrativa: comuni troppo piccoli, da soli, non ce la fanno e rischiano di perdere ulteriore terreno”. “Serve operare insieme, costruire sinergie e il riordino istituzionale che la Regione intende realizzare sarà condotto in dialogo con i sindaci, a partire da quelli della montagna, perché dovrà funzionare in particolare a favore dei territorio più interni”.
Infine, l’assessore Baruffi è intervenuto in modo critico sulla legge della Montagna. “La cosa più sbagliata è contrapporre montagna e collina: il primo effetto della legge Calderoli è quello di cancellare un pezzo consistente dell’Appennino a favore delle Alpi, mentre tutti i dati indicano che proprio nella dorsale appenninica si concentrano le aree interne e periferiche, i maggiori processi di spopolamento, i peggiori effetti del dissesto idrogeologico. Noi abbiamo una ricetta opposta, che è quella di unire tutta la montagna in un patto di coesione con la pianura per assicurare servizi, contrastare lo spopolamento, prevenire l’abbandono e il dissesto. La legge di bilancio mette più risorse su servizi, infrastrutture e manutenzione. Ma insieme dobbiamo correggere le storture di una legge nazionale sbagliata”.

