(Sesto Potere) – Bologna – 26 novembre 2025 – E adesso arriva l’omaggio ufficiale di tutti gli infermieri e le infermiere di Bologna, alle loro colleghe campionesse. “Per aver rappresentato al meglio i valori della nostra professione: forza, dedizione, resilienza e cura dentro e fuori dal ring”, per quanto riguarda Pamela e Biancamaria, oppure “dentro e fuori dalla pedana di sollevamento pesi”, per quanto riguarda Sara.
È l’Ordine delle professioni infermieristiche di Bologna a premiare ufficialmente oggi, con fiori e pergamene, le sue iscritte che si sono più che distinte in questi anni nello sport.
Alla cerimonia in sala, oggi pomeriggio ad un evento nell’ambito dell’assemblea annuale ordinaria di Opibo all’hotel Aemilia, arrivano Pamela Noutcho Sawa della Bolognina Boxe, la 33enne che ha vinto a inizio mese il mondiale Ibo dei pesi leggeri, e Sara Naldi, infermiera dell’Ausl bolognese originaria di Monghidoro, oro ai Mondiali Open di powerlifting qualche mese fa in Germania.

Biancamaria Tessari, infermiera della Pediatria d’urgenza del Sant’Orsola e campionessa italiana nella stessa categoria di Pamela, è assente solo perché è a letto con la febbre a 40.
A premiare le atlete infermiere pensano in assemblea Stefania Dal Rio, direttrice assistenziale dell’Ausl di Bologna, e il collega Stefano Durante, direttore assistenziale del Policlinico di Sant’Orsola, a fianco del presidente dell’Ordine delle professioni infermieristiche Pietro Giurdanella.
“Come riesco a coniugare lavoro e sport? Facendo un lavoro a turno- sorride Pamela sul palco- riesco ad incastrare tutto. La parte difficile è più quella mentale, quando magari dopo una mattinata passata in pronto soccorso vorrei solo andare a casa, invece che in palestra ad allenarmi. Ma penso poi alle mie colleghe che hanno tanti figli, e forse fanno più fatica di me”.
Sara, intanto, assicura che il sollevamento pesi non è certo uno sport più adatto agli uomini.
“È una disciplina sportiva in Italia molto frequentata dalle femmine, che difatti conseguono risultati ben più importanti di quelli degli uomini” non da oggi, ricorda Sara Naldi, incassando l’applauso della platea, anche quando, a sua volta, ricorda i suoi sacrifici quotidiani.
In tutto questo, vista ormai l’abbondanza in città di professioniste della sanità abili nello sport, può nascere una nuova proposta: una spinta, proprio da Bologna, alla possibile creazione di un team sportivo nazionale della professione sanitaria, sull’esempio analogo delle forze armate e di altri corpi. Per ora è solo una suggestione, senza escludere nulla.

