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Assemblea nazionale delle Province, Zanni (Upi Emilia-Romagna): serve nuovo piano dell’edilizia scolastica… in attesa della riforma dell’ente

(Sesto Potere) – Lecce – 26 novembre 2025 – Si sono conclusi ieri alle 18:30 i lavori della prima giornata dell’Assemblea nazionale dell’Unione delle Province d’Italia, in corso al Teatro Apollo di Lecce. La mattinata è stata segnata dall’incontro con il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, mentre il pomeriggio ha visto lo svolgersi dei primi panel tematici.

Tanti gli interventi delle delegazioni provinciali presenti da tutta Italia, fra cui quello del Presidente di UPI Emilia-Romagna, Giorgio Zanni, Presidente della Provincia di Reggio Emilia e sindaco di Castellarano.

«Leggendo il titolo dell’Assemblea, Le Province aperte al futuro, mi è venuto spontaneo pensare che un titolo sarebbe stato altrettanto veritiero: Le Province, nonostante tutto!». Con queste parole Giorgio Zanni, Presidente della Provincia di Reggio Emilia e di UPI Emilia-Romagna, ha aperto il suo intervento alla 38ª Assemblea nazionale delle Province, richiamando la capacità degli enti provinciali di garantire servizi e investimenti importanti anche negli ultimi dieci anni di riforma attesa e incompiuta di tutte le Province italiane, che ha visto gli enti provinciali esercitare un protagonismo tangibile e concreto soprattutto sugli investimenti per le scuole secondarie di secondo grado e sulla sicurezza delle strade provinciali.

Un lavoro importante “nonostante tutto”, in un contesto istituzionale che per anni ha richiesto grande adattamento, percorsi innovativi di reperimento delle risorse e responsabilità amministrativa.

Riprendendo il passaggio del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Zanni ha ricordato come il Capo dello Stato abbia definito quello delle scuole «un tema prioritario che non può essere ora interrotto».

Un’affermazione che nasce dalla consapevolezza di dati ancora delicati sul fronte delle necessità di manutenzione e sicurezza degli edifici scolastici italiani, dati divenuti in questi giorni centrali nel dibattito pubblico e che riguardano l’intero sistema scolastico nazionale: criticità sugli spazi sportivi, sulla disponibilità di mense e sugli adeguamenti necessari per migliorare la sicurezza e la sostenibilità degli edifici stessi.

«Dobbiamo avere il coraggio di portare alta questa voce, ricordando quanto di buono fatto ma con la consapevolezza che è altrettanto fondamentale che lo Stato trovi le risorse necessarie per non interrompere questo fondamentale percorso sugli edifici scolastici» ha affermato Zanni, ricordando che solo nelle scuole superiori di tutta Italia ogni giorno entrano oltre 2,6 milioni di studenti e 200.000 insegnanti.

Il Presidente ha poi ricostruito il protagonismo delle Province negli ultimi anni: un impegno che ha consentito di gestire progettazioni complesse, investimenti del PNRR, mutui BEI, piani nazionali per l’edilizia scolastica e risorse proprie messe in campo nonostante i contributi annuali alla finanza pubblica.

Per un totale di più di 7 miliardi di euro gestiti nei soli cantieri provinciali di tutta Italia, dimostrando la capacità delle Province di attuare programmi articolati di rigenerazione e messa in sicurezza, pur all’interno di norme in continua evoluzione e procedure amministrative e di gara sempre più complesse.

Zanni ha aggiunto un passaggio economico cruciale: «Se già oggi la crescita del PIL nazionale è purtroppo flebile, con la conclusione del PNRR il rischio è di contrarre ulteriormente il dato riguardante l’economia del nostro Paese. Un nuovo piano nazionale pluriennale di investimenti in scuole e sicurezza rappresenterebbe certamente una risposta fondamentale ai bisogni di studenti, famiglie e insegnanti, ma anche uno stimolo rilevante alla crescita economica del nostro Paese».

Ha ricordato come questo ruolo sia stato garantito anche dalla scelta del personale tecnico-amministrativo che, negli anni più incerti, ha continuato a presidiare competenze e servizi fondamentali. «E questo è valso – ha sottolineato – nonostante lo scenario istituzionale, nonostante le complessità normative, nonostante le condizioni in cui gli enti sono stati messi a operare.»

Per questo, ha ribadito, al Governo viene chiesto di definire un nuovo piano pluriennale di investimenti, in attesa della tanto attesa – e promessa – riforma nazionale delle Province, che restituisca piena dignità finanziaria e politica a questi enti fondamentali per erogare servizi all’altezza delle aspettative dei nostri concittadini, e in particolare modo di chi vive fuori dai Comuni capoluogo, nelle aree interne del Paese e in quelle montane.

«Non possiamo disperdere questo patrimonio di professionalità, metodo e visione» ha affermato.

Zanni ha chiuso tornando al concetto che ha guidato tutto il suo intervento: «Lo abbiamo dimostrato: le Province, nonostante tutto, contribuiscono al futuro. Ora servono le condizioni per continuare a esserlo».