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“Avenue Schuman” in Romagna, full immersion per gli studenti di Ravenna con Bonaccini e Moretti (Pd)

(Sesto Potere) – Ravenna – 22 novembre 2025 – La guerra e il diverso atteggiamento nei confronti di Palestina e Ucraina, l’immigrazione e le derive neofasciste, la partecipazione e la convinzione di non potere incidere. Secondo appuntamento, ieri mattina nella sala Nullo Baldini della Provincia a Ravenna, per “1, Avenue Schuman”, il progetto (promosso dalla Provincia di Forlì-Cesena e dall’Upi Emilia-Romagna con il contributo della Regione) che mette a confronto i giovani romagnoli con gli eurodeputati eletti nel territorio.

Dopo la tappa di Rimini, a rispondere alle sollecitazioni degli studenti di diversi licei e istituti della città e del territorio (attentissimi in sala) sono Stefano Bonaccini e Alessandra Moretti del Pd: il primo in presenza, la seconda collegata da remoto una volta scesa dall’aereo.

Presenti anche il consigliere provinciale e capogruppo in Consiglio comunale del Pd, Luca Cortesi, e l’assessore alle Politiche europee di Ravenna, Barbara Monti. Che ai ragazzi sottolinea come “l’Ue non sia un concetto astratto e le amministrazioni locali svolgono un ruolo importante per favorire la partecipazione”. Per cui “più ci sentiamo parte dell’Europa più sarà forte, unita e capace di affrontare le sfide mondiali. L’Ue ha bisogno dell’energia e della creatività dei giovani”, conclude.

Superato di slancio il quizzone sull’Ue proposto dal centro Europe direct e assimilato il rapido ripasso sulle Istituzioni europee, scatta la raffica di domande da parte dei ragazzi, alcune delle quali raccolte nei giorni scorsi. Si parte dalle decisioni più importanti prese dal Parlamento europeo, anche con favore dei giovani, e Bonaccini ricorda in particolare quelle sull’acquisto a livello comunitario dei vaccini anti covid e per abolire il roaming telefonico, e quella a cui si lavora per non fare pagare il primo trolley portato sull’aereo.

Nei suoi 10 anni da presidente della Regione Emilia-Romagna, prosegue, dall’Ue sono arrivati quasi 12 miliardi di euro, per fare i nidi gratis in montagna, per la Data valley e i super calcolatori. Senza dimenticare la transizione verde, su cui il dem torna a chiedere gradualità, e l’Intelligenza artificiale.

Bonaccini ribadisce anche la necessità di cambiare la modalità del voto all’unanimità, ma se è un problema, lo pungola uno studente, “perché non si ascoltano le masse e le piazze su un tema come la Palestina?”. Perché, gli fa eco un compagno, “ci sono due pesi e due misure tra Ucraina e Palestina” dato che la Nato “ha un ruolo fondamentale nello scatenarsi della rabbia russa?”.

Per Bonaccini “l’Ue ha agito bene sull’Ucraina”, mentre sulla Palestina “non è vero che non è successo nulla”, sono state messe in campo sanzioni per Israele e l’impegno sul riconoscimento dello Stato e per la ricostruzione di Gaza. “Tante manifestazioni- si prende gli applausi- hanno costretto un’Europa dormiente a fare qualcosa”.

La collega Moretti prosegue precisando che “è vero che è stato diverso l’atteggiamento verso Putin e Netanyahu”, ma “non lo è che l’attacco della Russia non ci riguarda”, come sostiene uno studente. Giusta dunque la difesa dell’Ucraina per arrivare a una “pace giusta e duratura”, mentre “la difesa comune europea è diversa dal riarmo e gli investimenti più grandi riguardano la tecnologia, i droni”. Anche perché, fa notare Bonaccini, “cosa facciamo se ci bombardano?”. Male invece l’Ue sul conflitto in Medio Oriente, conclude Moretti.

Un altro tema sollevato dai ragazzi è quello della partecipazione, “nel nostro liceo- lamenta uno di loro- c’è una sola lista per i rappresentanti d’istituto, per la convinzione di non potere incidere, ed è molto grave”. Da qui la domanda diretta se nel passaggio da presidente di Regione a europarlamentare “abbia perso potere”.

A Bruxelles, insiste Bonaccini (che si complimenta per la domanda collegata alla voglia di impegno dei giovani) per, pesa la necessità dell’unanimità per molte decisioni, c’è “troppo potere in mano ai governi nazionali” e “se l’Ue funziona così così è un alibi per scaricare le proprie inefficienze”. Comunque, chiosa, “non vedo i giovani così distaccati, tornano a partecipare”. Per cui “noi dobbiamo fare bene il nostro mestiere, voi dovete darvi da fare per diventare classe dirigente”.

Infine, il tema immigrazione, per Moretti “uno dei punti deboli dell’Ue” con il Parlamento che “cerca di migliorare la normativa” e il Consiglio che “ridimensiona le decisioni”. Così “emergono i nazionalismi, si difendono i confini nazionali con proposte che non governano l’immigrazione e non vanno nella direzione di una distribuzione equa nei diversi Stati membri”. Che sarebbe anche “una risposta all’industria sul problema della manodopera”, conclude la Dem.