(Sesto Potere) – Roma – 18 novembre 2025 – Il quotidiano economico ItaliaOggi ha pubblicato il 27esimo Rapporto sulla Qualità della vita nelle province italiane, classifica realizzata con Ital Communications, in collaborazione con l’Università la Sapienza di Roma.
Un rapporto che evidenzia e conferma le tendenze già evidenziate negli ultimi tre/quattro anni, dalla fine della pandemia in avanti: il traino socio-economico assicurato dalle grandi città del centro-Nord, e distante il Sud che non riesce a liberarsi dalle posizioni di coda. Con una maggiore resilienza delle province e delle metropoli del Centro Nord che riporta una marcata ripresa – dai tempi del Covid in poi – rispetto al Meridione
Anche quest’anno, per il secondo anno consecutivo, Milano è al vertice per la qualità della vita in Italia, seguita dalle province di Bolzano e Bologna, rispettivamente al 2° e 3° posto.
In questa classifica sulla Qualità della vita di ItaliaOggi-Ital Communications seguono Firenze, che passa dall’8° al 4° posto, e poi: Monza e Brianza (al 5° posto), Trento (6°), Padova (7°), Verona (8°), Parma (9°) e Reggio Emilia (al 10° posto).
Dunque, nella top 10 si trovano esclusivamente città del Nord e del Centro-Nord.
Mentre nella parte bassa della classifica troviamo, esclusivamente, le province del Sud come: Caltanissetta (nuovamente in ultima posizione), Crotone (106ª), Reggio Calabria (105ª), Foggia (104ª), Agrigento (103ª), Siracusa (102ª), Taranto (101ª), Catania (100ª), Palermo (99ª) e Napoli (98ª).
Milano, eccelle in tutti gli indicatori statistici, escluso quello relativo a reati e sicurezza, dove si colloca invece all’ultimo posto.
Nelle grandi città il ritmo di crescita si è rallentato; sono invece le realtà intermedie – Lucca, Prato, Rimini, Ascoli Piceno e Treviso – a muovere la classifica, segnando la vitalità diffusa di un tessuto urbano medio che si fa più competitivo. In particolare di Rimini e Ascoli Piceno, rispettivamente al 12° e 15° posto, hanno guadagnato guadagnano oltre 20 posizioni rispetto al 2024. Bene anche la provincia di Forlì-Cesena al 13esimo posto.
Alcune province del Sud, come Cagliari e Lecce, mostrano segni di resilienza che un tempo sembravano impossibili.
Complessivamente, la qualità della vita in Italia ha subito un peggioramento, seppur lieve: la vivibilità è buona o accettabile in 60 province su 107 (l’anno scorso erano 62), ed è scarsa o insufficiente in 47 province.
Il commento
“La classifica della qualità della vita 2025 di ItaliaOggi – Ital Communications restituisce un’Italia peggiorata di poco rispetto allo scorso anno ma meno polarizzata. Rispetto al 2024, la media della classifica generale è scesa di 30 punti. Il Nord e il Centro restano ai vertici, il Mezzogiorno riduce le cadute più profonde, ma non accorcia davvero la distanza. Non si tratta di un ribaltamento, ma di un riequilibrio: il quadro che emerge dalla classifica generale è quello di un’Italia con una qualità della vita compressa verso il centro della classifica”: spiega ItaliaOggi.
Metodologia indagine
La classifica di Italia Oggi – Ital Communications, in collaborazione con l’Università La Sapienza di Roma, è stilata sulla base di 92 indicatori, suddivisi in nove macro-categorie: “Affari e Lavoro”, “Ambiente”, “Istruzione”, “Popolazione”, “Reati e Sicurezza”, “Reddito e Ricchezza”, “Salute”, “Sicurezza Sociale” e “Turismo e Cultura”. Alla provincia con il posizionamento migliore vengono assegnati mille punti, mentre zero a quella peggiore. Le 107 province, a seconda del loro punteggio, vengono poi divise in quattro gruppi: “Buona”, “Accettabile”, “Discreta”, “Insufficiente”.


