(Sesto Potere) – Firenze – 14 novembre 2025 – Un piano che unisce visione strategica, innovazione amministrativa e concretezza operativa. La Città metropolitana di Bologna si aggiudica il Premio Urbanistica 2025 nella categoria “Piani e programmi”, uno dei riconoscimenti più prestigiosi nel panorama nazionale della pianificazione territoriale.
Il premio è stato consegnato ieri nel corso della terza giornata di Urbanpromo, la rassegna italiana sull’urbanistica promossa dall’Istituto Nazionale di Urbanistica (Inu) con l’organizzazione di Urbit e il sostegno della Fondazione CR Firenze, in corso fino a domani all’Innovation Center di Firenze.
Giunto alla sua diciottesima edizione, il Premio Urbanistica è assegnato ai progetti esposti durante l’edizione precedente della manifestazione, attraverso il voto online degli utenti registrati al portale di Urbanpromo. L’edizione 2025 introduce una rinnovata articolazione in tre categorie — Strategie e politiche, Piani e programmi e Progetti e cantieri — pensata per valorizzare al meglio la varietà di approcci, scale e maturità dei percorsi di rigenerazione urbana oggi attivi in Italia.
La cerimonia è stata introdotta da Valentina Cosmi (Urbit), coordinatrice del premio. I riconoscimenti sono stati consegnati da Paolo Galuzzi (direttore di Urbanistica), Michele Talia (presidente Inu), Stefano Stanghellini (presidente onorario Inu) e Gianni Biagi (presidente Urbit).
Un modello integrato per la rigenerazione urbana e territoriale
La Città metropolitana di Bologna è stata premiata per il Piano Territoriale Metropolitano e per il suo articolato percorso di attuazione, che coniuga pianificazione, innovazione e gestione coordinata delle risorse. Una strategia capace di mettere in relazione strumenti urbanistici e leve finanziarie, dal Pnrr al Fondo Perequativo Metropolitano, costruendo un modello replicabile di rigenerazione urbana e territoriale su scala ampia.
Attraverso il Programma Innovativo Nazionale per la Qualità dell’Abitare (PINQuA), Bologna ha ottenuto circa 45 milioni di euro destinati a progetti di rigenerazione distribuiti tra pianura e Appennino. Parallelamente, è in corso il Piano Urbano Integrato “Rete Metropolitana per la Conoscenza: la Grande Bologna”, un programma da 157 milioni di euro che coinvolge i comuni di Bologna, Imola, Marzabotto, Camugnano, Castiglione dei Pepoli e San Benedetto Val di Sambro.
A sostegno di questa visione, il Fondo Perequativo Metropolitano garantisce la continuità delle politiche di rigenerazione: un meccanismo virtuoso che reinveste le risorse generate dalle trasformazioni territoriali a vantaggio dei contesti più fragili, promuovendo equità, sostenibilità e coesione.
Le Officine per la Rigenerazione: competenze, reti e comunità
Per rafforzare la capacità progettuale dei comuni, la Città metropolitana ha istituito le Officine per la Rigenerazione Metropolitana (ORMe), un dispositivo tecnico e formativo rivolto agli uffici comunali. Le Officine agiscono come motore operativo della strategia, assicurando qualità, coerenza e coordinamento tra i vari interventi finanziati.
Tra i progetti più significativi seguiti da ORMe figurano il restauro delle ex officine Artieri di Imola all’interno del complesso dell’Osservanza, la riqualificazione dell’ex cartiera Burgo a Marzabotto e il programma di abitare condiviso “Borgonuovo” a Sasso Marconi. Interventi che coniugano recupero architettonico, sostenibilità e nuovi modelli di welfare urbano.
Con il Premio Urbanistica 2025, Bologna si conferma tra le esperienze più avanzate di rigenerazione metropolitana in Italia, capace di tradurre strategie complesse in azioni concrete, valorizzando il territorio come infrastruttura sociale, economica e culturale.

