(Sesto Potere) – Ferrara, 13 novembre 2025 – Negli ultimi anni si parla tanto di Tresigallo, località in provincia di Ferrara, definita “città metafisica” perché il suo aspetto, con un’architettura razionalista e monumentale degli anni ’30, ricorda le atmosfere oniriche e silenziose dei dipinti metafisici di Giorgio de Chirico. E grazie ai social, ma anche alle tante iniziative turistiche-artistiche intraprese, la città metafisica vive una sua seconda giovinezza.
La piccola capitale italiana di arte razionalista, perla della laboriosa campagna alla sinistra del Po di Volano, offre agli occhi dei viaggiatori di tutto il mondo la sua onirica bellezza. Tresigallo è l’unica città di Fondazione riconosciuta città d’arte e grazie alle particolari geometrie e cromatismi delle sue architetture caratterizzate da tale corrente artistica è stata definita proprio “La città metafisica”.
E qui gli abitanti sono gli attori principali ma allo stesso tempo spettatori di un proscenio ideale di dechirichiana memoria.
Tutto questo lo sa bene Patrizia Negassi, tresigallese e portalettere di Poste Italiane dal 1996.
Con Patrizia, occhi brillanti e linee da dama estense, scopriamo una Tresigallo insolita, silenziosa, vista con gli occhi di chi la percorre palmo a palmo da sempre. Sfaccettature di vita quotidiana, invisibile ai più. Infatti, in ogni condizione atmosferica, tutti i giorni, Patrizia arriva dal centro di distribuzione di Copparo per consegnare corrispondenza e pacchi a suoi concittadini.

Con la sua inconfondibile divisa gialla, che si incastona come una madreperla nel gioco urbanistico e pastellato di Edmondo Rossoni, rivela che “consegnare la posta qui è come attraversare un quadro. Le linee sono perfette, le strade dritte… tutto ha un equilibrio che raramente si trova altrove. In questo museo a cielo aperto, tra una consegna e l’altra, mi piace fermarmi a parlare con la gente, ascoltare i ricordi di chi qui è nato e cresciuto. Ogni giorno affiora un ricordo nuovo ed ogni angolo rivela un pezzo di storia: sono luoghi vivi, che fanno parte della nostra identità”.
“Per me – continua Patrizia – è un privilegio lavorare qui. Ogni giorno vedo la città cambiare al ritmo delle stagioni, ma restare sempre bellissima”.
In questa nostra “passeggiata” con Patrizia riflettiamo su una similitudine che accompagna l’evoluzione del mestiere del portalettere con quella del luogo.
Se da una parte, Tresigallo vive negli ultimi anni una sua evoluzione diventando un punto di riferimento per il turismo lento, grazie all’arrivo di fotografi, cicloturisti e appassionati di storia urbana da tutto il mondo, anche il recapito postale di pari passo segue questa linea.
“Il nostro è un lavoro che negli anni è cambiato tantissimo. Con l’avvento dell’ecommerce nella borsa c’è di tutto, qualche bolletta, riviste, giornali ma soprattutto pacchi”. E se da questi luoghi si architettava un futuro ideale, Poste Italiane attraverso mezzi completamente elettrici preserva il benessere di questi territori contribuendo a ridurre le emissioni di co2; oppure attraverso i palmari, in dotazione ai portalettere del luogo, gestisce in modo efficace e innovativo operazioni a valore aggiunto come il pagamento dei contrassegni o il recapito su appuntamento.
“Questa evoluzione non fa dimenticare ciò che non può essere cambiato, la missione sociale del portalettere e il rapporto con la gente” – conclude Patrizia.
Così, tra geometrie perfette e piccoli gesti quotidiani, salutiamo Tresigallo e Patrizia, un po’ Ettore e un po’ Andromaca. Nel loro abbraccio si rivelano, a vicenda, la loro anima autentica: un luogo dove l’arte incontra la vita vera. E dove con semplicità e sguardo attento, la portalettere del paese riesce a scoprire cosa unisce la bellezza architettonica e la vita di tutti i giorni.

