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Ken Loach ha ricevuto la Laurea ad honorem dell’Università di Bologna

(Sesto Potere) – Bologna, 12 novembre 2025 – Ken Loach, regista e sceneggiatore di fama mondiale, vincitore in oltre quarant’anni di carriera dei premi cinematografici più prestigiosi, ha ricevuto Laurea ad honorem in Scienze filosofiche dell’Università di Bologna, nel corso di una cerimonia che si è svolta contemporaneamente a Londra e, in diretta streaming, nell’Aula Magna della Biblioteca Universitaria – BUB.

A Londra, presso il King’s College, erano presenti il Rettore Giovanni Molari, la Prorettrice alle Relazioni Internazionali, Professoressa Raffaella Campaner, e la Delegata per l’Equità, l’Inclusione e la Diversità, Professoressa Cristina De Maria; a Bologna, nella Aula Magna della Biblioteca Universitaria – BUB, hanno partecipato il Prorettore al Personale Giorgio Bellettini, il Direttore del Dipartimento delle Arti Riccardo Brizzi, il Direttore del Dipartimento di Filosofia Luca Guidetti, e il Professor Alberto Burgio, filosofo e proponente del conferimento.

Il Dipartimento di Filosofia, d’intesa con il Dipartimento delle Arti, ha proposto di conferire la Laurea Magistrale ad honorem in Scienze Filosofiche a Ken Loach per la sua capacità unica di restituire, attraverso il linguaggio cinematografico, una lettura critica, complessa e profondamente umana della realtà storico-sociale contemporanea.

“Questo riconoscimento va oltre il mero merito artistico: esso celebra una rara combinazione di maestria narrativa, rigore etico e profonda comprensione delle trasformazioni sociali che plasmano il nostro mondo. L’Università, nel suo senso più autentico, è chiamata a incarnare e promuovere i valori che il signor Loach esemplifica: sensibilità ed empatia verso la diversità e la valorizzazione della dignità umana, coltivazione della coscienza critica e impegno per la giustizia”. – ha affermato il Rettore Molari.

“Le storie hanno una grande forza: il racconto di una piccola storia può contenere in sé tutte le contraddizioni della nostra società. – ha spiegato Ken Loach nel corso della sua Lectio magistralis – Gli artisti sono i custodi della verità: tutti possiamo esserlo, tutti possiamo essere voci di verità. Viviamo in tempi pericolosi e disperati, ma sta nascendo un movimento di speranza, guidato dai più giovani e dagli studenti. La solidarietà è la nostra forza, la conoscenza e la passione sono le nostre armi”.

Come si legge tra le motivazioni, la proposta “non risiede tanto nell’importanza, a tutti nota, della figura di Loach e del suo profilo artistico, quanto nella sua specifica attitudine a fornire un’immagine problematizzante della realtà, frutto non soltanto di passione civile ma anche di una spiccata sensibilità filosofica”.

Le sue opere, infatti, indagano le contraddizioni del mondo del lavoro, le disuguaglianze sociali, il senso della solidarietà e della cittadinanza, con uno sguardo che unisce rigore etico, lucidità politica e profondità umanistica.
La sua ricca produzione mostra la costante attenzione alle condizioni di vita delle classi lavoratrici e alle battaglie in difesa del welfare, della democrazia sociale e della dignità del lavoro: un’attenzione che se, da un lato, ha spesso esposto Loach a duri attacchi politici e ai rigori della censura mediatica, ha dall’altro lato messo in risalto una straordinaria capacità di coniugare una raffinata e innovativa tecnica di narrazione cinematografica con una originale e realistica lettura del conflitto politico e ideologico e dei processi storico-sociali.
Film come Land and Freedom (1995) e The Spirit of ’45 (2013) testimoniano una riflessione critica sui processi storici, le tensioni sociali e la fragilità umana, in un costante dialogo tra passato e presente.

“Preoccupato per le sorti del mondo, per la condizione umana, e per questo interessato a prospettare sullo schermo la verità dell’esperienza sociale e politica nella consapevolezza della sua essenziale contraddittorietà e imprevedibilità”: in questi termini Loach ha recentemente riassunto la motivazione fondamentale del proprio impegno artistico, osservando – con parole che mostrano la densità del suo pensiero critico – come “tutto quel che fa di noi degli esseri umani emerga dalle loro incoerenze e fratture e difetti”; e come il dramma che il cinema e l’arte in generale debbono comprendere criticamente e restituire nella forma dell’elaborazione creativa consista “nella fragilità umana, non certo nella perfezione stereotipata”.

Il conferimento della Laurea ad honorem a Ken Loach rappresenta dunque un riconoscimento alla coerenza intellettuale e al valore filosofico della sua ricerca artistica, capace di tradurre in immagini i temi della giustizia, dell’uguaglianza e della dignità del lavoro.

Foto by © magazine.unibo.it Università di Bologna